Giulio Einaudi editore

Fine pasto

Il cibo che verrà
Fine pasto
Il cibo che verrà
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Spreco di pochi e penuria di molti. Cene solitarie e culti alimentari collettivi in prima visione. Nel paradosso odierno del cibo si sperimentano nostalgie e paure inedite. Andiamo verso una nuova antropologia del mangiare?

2015
Vele
pp. 168
€ 11,00
ISBN 9788806225230

Il libro

Il cibo sognato e desiderato come un’utopia dalle «pance vuote» della civiltà contadina è diventato la fonte di ossessioni, squilibri e nuove paure. Nel passaggio dal mondo della fame a quello del troppo pieno il senso del mangiare è mutato di pari passo al contenuto dei cibi, ai metodi produttivi e alle pratiche alimentari. Una trasformazione che riguarda la salute, il corpo, lo stare assieme, il rapporto con i luoghi, la costruzione dell’identità, il sacro. La perdita della frugalità è anche perdita di strumenti per comprendere il mondo di oggi. Un altro universo ancora affamato chiede di partecipare alla nostra tavola, aspirando a un paradiso che i nostri migranti tentavano di fabbricarsi, con dolore e nostalgia, partendo per l’America. Il Mediterraneo di oggi è l’oceano di un secolo fa. In gioco non c’è solo il cibo, la possibilità di nutrirsi e di placare la fame – il tema di un’Expo che appare troppo distante da questa sofferenza – ma la nostra idea di convivenza. Un universo che ci interroga, chiedendo risposte a un Occidente smarrito.

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