Giulio Einaudi editore

Che cos’è la pittura?

Che cos’è la pittura?
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Un approccio originale, ispirato al pensiero e alla pratica pittorica e alle complessità affrontate dagli artisti e dal pubblico.

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Con 144 illustrazioni a colori nel testo.

2018
Saggi
pp. XXIV - 260
€ 34,00
ISBN 9788806237820
Traduzione di

Il libro

«Che cos’è la pittura? Potete rispondere a questa domanda molto semplicemente prendendo un pennello; ma se invece decidete di rispondere usando le parole, scoprirete che le risposte sono molte e che, sebbene esse siano tutte collegate tra loro, ciascuna implica ulteriori domande di natura filosofica e storica…»

Questo libro spiega in che modo le immagini dipinte sono state interpretate nella storia, e piú precisamente negli ultimi duecento anni, allorché la pittura sembrò dissociarsi per sempre dall’antico desiderio di produrre immagini somiglianti. Interrogando i fattori che hanno da sempre ispirato la pratica artistica e il pensiero sulla pittura, Julian Bell affronta teorie e concetti centrali, che dal monito di Platone giungono al dibattito sulla cosiddetta «morte della pittura». Le relazioni tra arte figurativa e astratta come tra rappresentazione e modernità, le interazioni tra pittura, fotografia e le altre arti, sono alcuni dei tanti temi che l’autore esplora attraverso un sapiente dialogo con diverse opere esemplari, dall’antichità al Rinascimento, dagli Impressionisti alle esperienze figurative piú recenti, da Pollock e Warhol a Gerhard Richter. Un’introduzione storicamente informata alla natura e alle teorie della pittura, godibile e suggestiva.

«Pierre Bonnard fu il pittore che tradusse in maniera straordinaria l’interesse degli Impressionisti per l’atmosfera in una preoccupazione per la memoria che ancora oggi pervade molta pittura figurativa. Nei suoi dipinti tardi, dagli anni Dieci fino alla sua morte avvenuta nel 1947, Bonnard sceglieva momenti fuggevoli della sua esperienza personale (per esempio il campo visivo delimitato nel dipinto Nella stanza da bagno) e rimuginava a lungo sul loro potenziale, arricchendo progressivamente i colori fin quando essi non diventavano dipinti che rappresentavano l’intera durata della sua vita. “Lento è buono”: cosí i pittori hanno interpretato il lavoro di Bonnard e, in quanto giustificazione per il protrarsi delle loro realizzazioni, la massima è diventata tanto piú attraente quanto piú il ritmo degli altri media basati sulle immagini si è accelerato».

«Un saggio di illuminante originalità».
E. H. Gombrich

«La gioia di guardare – per sua natura senza parole – trova qui un autentico parallelo nel piacere di leggere».
Laura Cumming

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