Giulio Einaudi editore

I custodi della memoria

Lo scriba tra Mesopotamia, Egitto ed Egeo
I custodi della memoria
Lo scriba tra Mesopotamia, Egitto ed Egeo
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Una serie impressionante di convergenze riguarda l'invenzione della scrittura presso Sumeri, Egizi e Greci: la scrittura è un dono da parte di divinità impietosite davanti alle miserabili condizioni di vita degli uomini, costretti a trascorrere la loro esistenza nell'ignoranza, incapaci di capire i segni mandati dal cielo o di inventare i rimedi per guarire le malattie. Lo scriba, custode della memoria, era anche medico e indovino.

2023
Saggi
pp. XLII - 302
€ 30,00
ISBN 9788806256586

Il libro

Per la prima volta un volume tenta di approfondire il ruolo in seno all’amministrazione degli scribi egei responsabili della redazione dei documenti in geroglifico cretese, lineare A e lineare B. L’analisi attenta delle tavolette di Pilo dimostra che lo scriba, lungi dall’essere il capo di un determinato settore della burocrazia palaziale, era invece agli ordini di una aristocrazia di corte che gestiva le risorse dello Stato. Il suo ruolo era identico a quello degli scribi egizi che «nel Nuovo Regno rappresentavano una élite intermediaria che prendeva ordini dagli alti dignitari e li ripercuoteva sulla massa dei lavoratori di cui controllava le attività». Accanto ai documenti di archivio su argilla, ai testi votivi su pietra e alle iscrizioni vascolari, lo scriba egeo utilizzava anche come supporto della scrittura il papiro e la pergamena. Il numero impressionante di impronte di sigilli, stampate sulle cordicelle che avvolgevano i rotoli distrutti negli incendi dei palazzi, non lascia dubbi circa l’esistenza di una letteratura egea scomparsa che rappresentava l’essenziale della produzione letteraria dei «custodi della memoria» dell’Egeo dell’Età del bronzo.

«Con il suo sguardo di eternità, illuminato dagli occhi di cristallo e di quarzo, lo scriba del museo del Louvre, seduto, le gambe incrociate, un rotolo di papiro poggiato sulle ginocchia, è diventato l’emblema sublime di questi funzionari che costituivano l’ossatura degli Stati del Medio e Vicino Oriente e della Valle del Nilo. Grazie alle loro stesse testimonianze, sappiamo molto della vita quotidiana degli scribi, delle loro aspirazioni e dei loro sogni, dei rapporti difficili che a volte intrattenevano con il potere, del ruolo che fu loro assegnato dalle amministrazioni delle varie civiltà che per oltre tre millenni (dalla fine del IV al I millennio a.C.) si sono succedute tra il Golfo arabo-persico e il “Paese delle due Terre”, come definivano l’Egitto gli antichi faraoni».

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