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Atlante della letteratura italiana Vol. III
La mappa dei territori, le traiettorie di lunga durata e l'importanza dei momenti di svolta. Una dimensione completamente inedita della nostra storia letteraria.
Il libro
L’Atlante nasce non dalla volontà di azzerare la storia, ma dalla scommessa di saper mettere a fuoco – grazie all’impiego massiccio e sistematico della geografia – una temporalità diversa, finalmente affrancata dal peso degli storicismi. Una temporalità capace di passare dai fenomeni di lunga durata della civiltà letteraria italiana ai piccoli eventi, solo in apparenza marginali, che per accensioni fulminee, magari attraverso un incontro (o uno scontro) improvviso, finiscono per determinare uno scarto destinato a pesare sulla storia successiva. Magari per secoli interi.
«Lo scrittore francese Julien Gracq ha scritto una volta che le storie della letteratura dovrebbero ricordare soltanto i nomi legati alle vittorie, perché in letteratura le sconfitte non sono una vittoria per nessuno. Nell’Atlante noi abbiamo ragionato in un modo esattamente contrario, persuasi che per chi si occupa di letteratura sia di estremo interesse proprio la battaglia che si combatte quando è ancora incerta la sorte dei diversi contendenti: in medias res. A prescindere dal fatto che gli sconfitti di ieri possono essere i vincitori di domani, guardare da vicino lo scontro, quando ancora non si sa chi avrà la meglio, può illuminare di una luce sorprendente le rarissime opere che giungono a occupare un posto stabile nel canone dei classici».
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Comitato scientifico: Mauro Bersani, Amedeo De Vincentiis, Erminia Irace Michele Luzzatto, Sergio Luzzatto, Gabriele Pedullà, Domenico Scarpa.