Giulio Einaudi editore

Chi è di scena!

Copertina del libro Chi è di scena! di Nico Orengo
Chi è di scena!
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La città e il suo teatro.

2006
Fuori collana
pp. X - 152
€ 25,00
ISBN 9788806181215

Il libro

Il Teatro Stabile di Torino festeggia cinquant’anni di vita: era il 1955 quando iniziò l’avventura di un’istituzione teatrale che si pone oggi al centro della rinascita culturale della città. Cinquant’anni di fantasia e di impegno civile, di creazione e di scontri. Dal dopoguerra ai tempi piú recenti, la città si rispecchia nel suo teatro ritrovando tensioni e conquiste, contraddizioni e momenti indimenticabili. Nel racconto di uno spettatore illustre, appassionato ma ironicamente disincantato, vediamo scorrere eroici personaggi e romantiche illusioni, invenzioni sprecate ed eventi memorabili. Fino a raccontare il presente di una città in profonda mutazione, in evoluzione verso un futuro aperto all’arte e alla cultura. E il teatro, quel vecchio teatro «d’oro e di velluto», è oggi il motore e il testimone di questa trasformazione profonda, da città-fabbrica a nuova fucina della cultura europea. Nell’anno delle Olimpiadi, lo Stabile di Torino svela come, ancora una volta, il teatro e lo spettacolo siano il riflesso di un’intera società, capaci di illuminare di luce diversa e nuova il viaggio incessante dell’uomo.

Cinquant’anni di vita teatrale, cinquant’anni di vita della città. Torino e il suo teatro in un continuo gioco di specchi e svelamenti, nel racconto divertente e appassionato di uno spettatore illustre e ironico come Nico Orengo. Dal 1955 ad oggi il Teatro Stabile di Torino, nelle sue sale storiche ricche d’oro e di velluti, come il Carignano o il Gobetti, o negli spazi «alternativi» ricavati da luoghi non istituzionali, ha raccontato, accompagnato e a volte previsto i cambiamenti, le evoluzioni, ma anche le tensioni e gli scontri della società. I ricordi, le ambizioni, i successi, le illusioni di quanti hanno calcato quei palcoscenici o di coloro che sedevano in platea, sono il filo conduttore di un viaggio nella memoria recente della città. Pepe, Trionfo, Gregoretti, Enriquez, De Bosio, Ronconi, Le Moli, ma anche Gassman, Pasolini, Vacis, De Berardinis, Castri, Missiroli, Lavia, Avogadro, Curino, Quartucci, Carmelo Bene, e molti altri: sono i tanti protagonisti di una storia in costante crescita, che ha visto, negli ultimi cinque anni, una vitale esplosione del teatro a Torino. Tra ricerca e tradizione, tra nuovi linguaggi e omaggi ai classici, il teatro ha dato il suo costante contributo a raccontare il mondo, svelandone i meccanismi reconditi e illuminandone l’evoluzione di luce diversa e nuova. Cosí il profondo cambiamento di Torino, da città-fabbrica a nuova fucina della cultura europea, vede il teatro protagonista. La città sta inventando un futuro che sappia far tesoro del passato, della storia e della tradizione. E il teatro, ancora una volta, trova gli strumenti per raccontare quanto accade. In anni recenti, lo Stabile ha voluto rivendicare il proprio ruolo di istituzione culturale, di promotore di una riflessione ampia e a tratti critica, di propulsore di nuove energie e di nuove professionalità. Luogo della memoria e della poesia, il teatro – in una città che muta la propria natura – è anche motore del cambiamento, e di ipotesi sul futuro, come dimostra il complesso progetto Domani, ideato da Walter Le Moli e Luca Ronconi per le Olimpiadi invernali.

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