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La pioggia non spegne il desiderio
Un racconto erotico in cui l'intreccio prevedibile si carica di suspense e i gesti del desiderio assumono una gravità piena di pudore.
Il libro
Un uomo e una donna si danno appuntamento su una panchina dei Jardins du Luxembourg a Parigi. È un giorno piovoso di fine estate, e poco dopo i due si ritrovano in un albergo vicino e trascorrono il pomeriggio intero a fare l’amore. Quali fantasie abitano la mente e il corpo di due esseri che vogliono dimenticare il loro passato e che sanno d’essere senza avvenire? Véronique Olmi racconta ogni dettaglio, ogni emozione ed eccitazione con una prosa intensa e lancinante. Vengono in mente certe pagine di Marguerite Duras, ma l’autrice, esperta drammaturga, aggiunge qui i segreti del proprio mestiere. Il risultato è un racconto erotico in cui l’intreccio prevedibile si carica di suspense e i gesti del desiderio assumono una gravità piena di pudore.
«Lei lo baciò di nuovo, prima un labbro poi l’altro, vicino alla fossetta, lungo il mento, lo baciò per trovare nel sapore della sua bocca la forza di spingersi oltre, ed entrambi pensavano ai loro sessi nascosti, quei baci erano un rinvio, una breve latenza, lei si muoveva delicata sopra di lui, gli sfiorava il petto con i seni, avanti e indietro lentamente la punta dei seni tesi su quel territorio sconosciuto, non sapeva se gli piacesse, non sapeva ancora che cosa gli piacesse, chissà se avrebbe scoperto che cosa lo faceva vacillare impazzire, chissà se c’erano dei segreti dei gesti per impedirgli di dimenticare di averla stretta tra le braccia, lei e nessun’altra, per cui non avrebbe piú potuto varcare le cancellate dei Jardins du Luxembourg senza che il suo corpo ricordasse. Prima di lui. Prima della consapevolezza, dell’intervento della memoria. Senza che il suo corpo le fosse riconoscente…»