Giulio Einaudi editore

L’amour fou

«Ogni volta che un uomo ama, niente può impedirgli di mettere in gioco, insieme con la sua persona, la sensibilità di tutti gli uomini»

Uscito nel 1937, L'amour fou è un racconto autobiografico che riprende la formula già usata con Nadja di mescolare narrazione, saggio, fotografie e disegni. Tutto ruota intorno all'incontro di Breton con Jacqueline Lamba, poi sua terza moglie, e alle coincidenze «magiche» e alle premonizioni che conducono a questo momento fatale. Le riflessioni che si innervano nel racconto scandagliano il rapporto che l'innamoramento improvviso, l'amour fou per l'appunto, ha con l'ignoto e ruotano intorno ai concetti di desiderio e di rivelazione. Mai come in questo libro la letteratura è vita, e la vita è l'attesa del proprio destino.

2022
Letture Einaudi
pp. XIV - 138
€ 17,50
ISBN 9788806251277
Traduzione di
Prefazione a cura di

Il libro

Mai come leggendo questo libro ci rendiamo conto di un fatto troppo tralasciato dalle storie letterarie: nel suo senso pieno e tuttora vitale, il surrealismo è stato una forma di vita molto piú che una poetica, una corrente di pensiero, una teoria compiuta del mondo e dell’uomo. La dinamica prevale totalmente sulla statica: è questo, si potrebbe dire, il nucleo radiante della rivoluzione surrealista, la sua leva capace di sollevare il mondo. Non resiste a questa energia in movimento nemmeno la distinzione tra il presente e il futuro: il primo non fa che esercitare la sua pressione sul secondo, finendo per modellarlo con la forza del desiderio. Il soggetto che racconta la sua storia in questo libro è, prima di ogni altra cosa, un uomo in attesa: solo da questa disposizione d’animo fondamentale potrà scaturire l’incontro decisivo, quello che imprime la sua virata alla rotta del destino. «Indipendentemente da ciò che sopraggiunge, o non sopraggiunge, l’attesa è in sé meravigliosa», afferma Breton. Un senso fortissimo di imminenza anima i giorni e gli spazi. Percorrere la città a piedi, preferibilmente con il favore della notte, significa predisporsi all’inatteso, al fuoco di fila delle contingenze.
dalla prefazione di Emanuele Trevi

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