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Il Mago
Un romanzo su Thomas Mann che si legge come un romanzo di Thomas Mann. Un ritratto di elaborata sensibilità, in cui si riflette l'inquieto smarrimento del ventesimo secolo.
Il libro
Cresciuto tra le comodità borghesi della Lubecca di inizio Novecento, il giovane Thomas Mann si avvia, non senza difficoltà, a intraprendere la carriera letteraria. La famiglia, infatti, lo vorrebbe impiegato in una compagnia di assicurazioni. Il matrimonio con Katia Pringsheim, che gli porta in dono la paternità di sei figli, sembra capace di disciplinare le energie creative di Thomas, garantendogli una cornice di normalità entro cui esprimere la propria urgenza narrativa. Intorno alla quotidianità di casa Mann si muovono familiari e conoscenti, figure tratteggiate per ciò che sono e per ciò che suscitano nell’animo del Mago – come i figli si divertono a chiamare il padre – e che spesso si traducono nei personaggi degli acclamati romanzi. Gli anni della fama letteraria, prima e dopo il Premio Nobel per la Letteratura del ’29, coincidono con l’ascesa di Hitler al potere e con l’inizio dell’esilio che porterà la famiglia Mann dalla Germania agli Stati Uniti. La loro vita intrinsecamente romanzesca si intreccia con i grandi stravolgimenti del Novecento, creando coincidenze e collegamenti che amplificano la biografia personale in una biografia «totale», mentre il protagonista continua a interrogarsi sulla natura delle proprie idee ed emozioni, anche quando – ricongiungendosi con la sua patria – la troverà sfigurata dall’orrore della guerra.
«L’irlandese Colm Tóibín entra nella testa di Thomas Mann. E lo fa con un passo da romanzo classico».
Paolo Di Paolo, «Robinson – la Repubblica»