Giulio Einaudi editore

Passo d’addio

Copertina del libro Passo d’addio di Giovanni Arpino
Passo d’addio
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Arpino è stato troppo dimenticato negli anni dopo la sua morte. Eppure la sua capacità di descrivere ambienti e personaggi, percorsi allo stesso tempo da ironia e malinconia, ne fa un narratore di razza come pochi. Questo libro è un buon modo per iniziare a rileggerlo.

2005
L'Arcipelago Einaudi
pp. 164
€ 11,80
ISBN 9788806176136

Il libro

Passo d’addio è l’ultimo romanzo di Arpino, uno dei suoi più belli. Centrato sul tema dell’eutanasia, è anche un libro sull’entrata in crisi di alcune relazioni fondamentali: quella fra maestri e allievi (e dunque padri e figli) e quella fra uomini e donne. È un romanzo quasi profetico: oggi ancora più attuale di quando fu scritto. Un romanzo che, com’era consuetudine di Arpino, parla di cose fondamentali senza darlo troppo a vedere, con un understatement tutto piemontese.

In un famoso paradosso, Borges immagina un labirinto formato da un’unica linea retta: un labirinto da cui è possibile uscire soltanto percorrendolo fino in fondo, dovunque porti. Arpino, in questo che è stato il suo ultimo romanzo, riprende il paradosso borgesiano e sembra domandarsi: non è forse proprio così anche la vita, che una volta iniziata non si può non seguire fino all’ultimo?
Nel labirinto a linea retta della vita camminano in bilico i personaggi di Passo d’addio: il vecchio professore e matematico Bertola, che sta arrivando alla fine ma è rimasto intrappolato, e non riesce a compiere gli ultimi, salvifici passi; Meroni, suo allievo e anche lui professore di matematica, che invece percorre la propria linea retta senza sapervi aderire, incapace di decidere e di amare, privo di slanci che lo spingano a proseguire; la giovane e inquieta Ginetta, piena di paure e solitudini, che resiste e va avanti senza aggrapparsi mai a nulla e nessuno, ma decisa a non mollare; e infine le due zitelle, padrone di casa del vecchio professore, due donne fuori dal tempo e dal mondo, alle prese con troppo poco arsenico e molti vecchi merletti, che invece hanno sempre camminato sulla vita «come una foglia sull’acqua, ignara di voli e di abissi».
Tra queste vite, ciascuna coi propri quotidiani sconcerti, si dipana il filo del segreto che lega il professore moribondo e il suo allievo in un rapporto strano e intenso che ha il sapore del ricatto e della sfida. Un filo che avvolgerà, legandoli forse fino a immobilizzarli, tutti i personaggi di questo romanzo: e tutti, prima o poi, non importa quanto attaccati alla vita, non importa se combattenti o già vinti, si troveranno di fronte alla decisione più difficile.