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11 marzo 2021
Gianni Solla
Online - L'autore presenta il suo libro Tempesta madre, alle ore 21, sulla pagina facebook della libreria Le Notti Bianche di Vigevano.
Tempesta madre
«Se una cosa la puoi scrivere, allora vuol dire che la puoi capire».
Per sua madre, Jacopo è un bambino fantasioso e fragile con la testa piena di parole complicate scritte dappertutto, anche sulla carta della macelleria. Per parlare soprattutto di lei. Per Jacopo, sua madre è la ragazza bionda con il rossetto che fuma una sigaretta dopo l'altra, ascolta Rachmaninov e a carnevale lo traveste da Hitler o da Robespierre. In ogni caso, sarà per sempre la donna piú bella con cui sia mai uscito a cena. Una leggerezza di penna che libera tutte le corde dell'emozione. Un romanzo delicato e aspro, che racconta in modo spudorato il rapporto sentimentale fondati-vo, quello tra madre e figlio.
«Perché non le assomiglio? La bellezza, come la pazzia, delle volte salta una generazione».
Il libro
All’istituto Santa Sofia, Jacopo è il solo maschio della classe, e a otto anni il suo rapporto con le donne è già complicato. A partire da quello con la madre, che gli fa imparare a memoria versi di Majakovskij, spegne i mozziconi di sigaretta nei piatti ed è divorata dalla voglia di vivere. Per le suore della scuola è chiaro che quella ragazza con la maglietta troppo corta è all’origine dei comportamenti di Jacopo: taciturno, fin troppo interessato alle gambe delle sue compagne e soprattutto fissato con la scrittura. I suoi temi, che hanno sempre lei come protagonista, fanno il giro della scuola. Sua madre e suo padre non vivono insieme ma non hanno mai smesso di litigare furiosamente, lei in italiano e lui in napoletano, lui macellaio e lei segretaria della Brahms edizioni musicali. Una notte, Jacopo e la segretaria – cosí lui chiama sua madre – si trasferiscono abusivamente in una palazzina popolare al Rione delle mosche: due buste, una scatola, e lo zaino di scuola come unico bagaglio. L’ascensore non funziona e il bagno è senza porta, ma c’è un solo letto in cui dormire: se Jacopo dovesse scegliere un momento perfetto della sua vita, indicherebbe quello. Nel rione c’è anche la macelleria di suo padre, e il pomeriggio Jacopo si chiude nella cella frigo a riempire di parole i fogli per incartare la carne. Quella di Jacopo è un’educazione sentimentale fallimentare, e a leggerla scappa spesso da ridere. Un incontro disastroso dopo l’altro, fino alla catastrofe definitiva: l’incontro con Veronica, maestra di meraviglia e di fuga. Un romanzo amaro, ironico, abrasivo, che rivela una nuova voce di inusuale freschezza, in cui il sorriso e l’emozione convivono a ogni pagina. Gianni Solla si fa spazio tra gli scrittori capaci di affrontare il dolore a viso scoperto, con grande fiducia nella letteratura.