Giulio Einaudi editore

Arsenale di Roma distrutta

Arsenale di Roma distrutta
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Una Roma come non l'avete mai vista: gaglioffa e vitalistica, regina e femmina di malaffare. E uno scrittore estremo, spietato, l'«Henry Miller dei Castelli Romani», che ne fa un ritratto assoluto. Quello di una città che non finisce mai di decadere e risorgere.

2018
Stile Libero Big
pp. 120
€ 16,00
ISBN 9788806234614

Il libro

AURELIO PICCA Una Roma come non l’avete mai vista: gaglioffa e vitalistica, regina e femmina di malaffare.

E uno scrittore estremo, spietato, l’«Henry Miller dei Castelli Romani», che ne fa un ritratto assoluto. Quello di una città che non finisce mai di decadere e risorgere.

Roma è stata mille Anna Magnani. Una di quelle donne che urlavano quando Monzón picchiava Benvenuti. La madre dei ragazzini del Bambin Gesú, di quando la luce di Monte Mario calava dentro l’Olimpico di Chinaglia, di Ciccio Cordova, di Bruno Giordano e di Totti. Gloria e struggimento. La Roma delle verduraie, dei pizzicagnoli con la brillantina e lo zinale immacolato. Di quando ci si baciava dentro la Cinquecento o si faceva l’amore nei parcheggi. Del sesso di Pasolini che, nello scatto di Dino Pedriali, sopravvive alla sua morte.

Dei testacoda sulla Nomentana. Quella Roma, che oggi sembra sepolta nella distruzione, prepara invece in questo romanzo la riscossa per battere il mondo infame.

Una sghemba autobiografia topografica, dove memorie personali e racconti di personaggi tanto veri da sembrare romanzeschi si intrecciano alle mutazioni di una città scintillante e livida, plebea e maestosa, madre e meretrice, pura e criminale, sempre oscena, che da millenni si allena ogni giorno al «gioco dell’immortalità».

AURELIO PICCA ha pubblicato, tra gli altri, la silloge Per punizione (Rotundo 1990), la raccolta di racconti La schiuma (Gremese 1992), e i romanzi L’esame di maturità (Giunti 1995, Rizzoli 2001), I mulatti (Giunti 1996), Tuttestelle (1998, Premio Alberto Moravia, Superpremio Grinzane Cavour), Bellissima (1999), Sacrocuore (2003), Via Volta della morte (2006), Se la fortuna è nostra (2011, Premi Hemingway e Flaiano), tutti per Rizzoli; e, per Bompiani, Addio (2012), Un giorno di gioia (2014) e il poema civile L’Italia è morta, io sono l’Italia (2011).

Roma era una visione. Roma è sempre una visione quando decide di fermarsi smemorata. Di assentarsi dal mondo.

Di cancellare il suo stesso passato. Roma è la meraviglia quando emerge dal nulla.

È un maschio-femmina nudo; enorme e invisibile; un remoto console che si apposta concentrato con il gladio in mano. Roma è una specie di fotogramma che cattura l’eternità.

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