-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Storia europea della letteratura francese II
Anche questo secondo volume intende sottolineare la dimensione europea di una letteratura che viene studiata, di solito, in termini strettamente nazionali. Col Settecento ha inizio la «modernità» di una produzione letteraria la cui lezione costituisce ancora oggi un esemplare punto di riferimento.
Il libro
L’Illuminismo francese si diffonde in Europa grazie alla clarté di una lingua di cui viene celebrata l’universalità, e tuttavia rappresenta il grande momento della fortuna del pensiero inglese (Hume, Locke) cosí come sul piano narrativo i romanzi di Prévost, Laclos, Crébillon, Rétif de La Bretonne, non mancano di ispirarsi alla coeva narrativa anglosassone. Se sulla scena trionfano Marivaux per la commedia e Voltaire per la tragedia (ma hanno anche larga diffusione popolare i canovacci della commedia dell’arte), sul piano della scrittura filosofica s’impone la grande triade Voltaire, Diderot, Rousseau, con aperture tuttavia che vanno al di là del sensismo, recuperando sensibilità e sentimento. Sul piano del gusto poetico, la corrente neoclassica cosí viva in Europa trova anche in Francia esponenti di prim’ordine (Chénier). All’influsso anglosassone succede, nella stagione romantica, quello germanico, da Madame de Staël a Nerval. Si tornerà al primato francese con due grandi maestri: grazie a Flaubert e Baudelaire nascono, in Europa, il nuovo romanzo e la nuova poesia lirica. Con i simbolisti e i decadenti, Proust e Valéry, e poi Sartre e Camus si imporranno nuovi modelli provenienti dalla Francia. Nel secondo Novecento si assisterà a ulteriori sperimentazioni narrative e poetiche, anche alla luce di proposte creative che giungeranno da altrove: ma intatta rimarrà la funzione intermediaria della cultura francese, convalidata dalla larga diffusione della francofonia.