Giulio Einaudi editore

Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee II

Potere, diritto, religione
Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee II
Potere, diritto, religione
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Una storia delle parole che fa affiorare strutture di significato nascoste o dimenticate. Lo studio di Benveniste sulle radici della lingua rovescia posizioni acquisite con ampia e vivace erudizione. Concetti che si credono di solito indipendenti e "astratti" si mostrano in piena luce, rivelandosi come il risultato di una situazione sociale.

2001
Piccola Biblioteca Einaudi Ns
pp. 248
€ 20,00
ISBN 9788806158163
Traduzione di

Il libro

Come tutti i grandi linguisti, Émile Benveniste possiede in misura eminente il senso della realtà: il fatto linguistico gli interessa in quanto parte di questa realtà, per ricostruirla nel suo divenire. Questo interesse vitale lo ha portato a contatto con le discipline piú vive nel campo delle scienze umane, dalla logica formale alla psicoanalisi all’antropologia. Sfruttando a fini teorici la sua vastissima erudizione e la pratica nel campo della grammatica storico-comparata, lo studioso ha accostato ai suoi lavori piú strettamente filologici una serie di interventi di carattere piú generale, inserendosi con grande autorità nella discussione teorica che tocca tutti gli aspetti del problema lingua. In questo Vocabolario (1969), Benveniste è arrivato a precisare il significato primario dei termini studiati, per scrostarne lo spessore d’uso e per riportare alla luce insiemi lessicali coerenti, articolati intorno a una nozione centrale che permette di avvicinarsi al «senso». «In questa ricerca delle origini – scrive Mariantonia Liborio nella nota che accompagna la presente edizione – si fanno spesso scoperte di grande interesse, non solo linguistico. Concetti individuali per eccellenza, come l’identificazione di sé o il concetto di libertà, si rivelano per esempio singolarmente dipendenti dalla sfera sociale. L’analisi di Benveniste, che spesso rovescia posizioni acquisite, mette in luce con una certa insistenza il fatto che “è la società, sono le istituzioni sociali che forniscono i concetti in apparenza piú personali”».