Giulio Einaudi editore

I Draghi locopei

Imparare l'italiano con i giochi di parole
I Draghi locopei
Imparare l'italiano con i giochi di parole
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«Non vedo a cosa altro debba servire la scuola».
Umberto Eco

2017
ET Scrittori
pp. XIV - 168
€ 12,00
ISBN 9788806235819
Postfazione a cura di
Prefazione a cura di

Il libro

La soddisfazione per un’invenzione linguistica che piace, l’emozione dell’intuire e dell’indovinare, la sorpresa di una combinazione casuale, la sfida dell’enigma o la trasgressione del nonsense, la spensieratezza della comicità, l’intelligenza dell’ironia… Questa è la vita dei Draghi locopei: Ersilia Zamponi, un’insegnante sensibile e inventiva, e i ragazzi di una scuola media intitolata a Gianni Rodari, sul lago d’Orta. Assieme hanno usato le parole – i loro nomi, i nomi dei loro professori e delle squadre di calcio preferite, le parole dei libri e quelle della pubblicità – non per parlare o scrivere ma per trasformarle. Il loro inno è un esilarante rovesciamento di quello di Mameli: «Sorelle di Francia | la Francia va a letto | col piede infilato | in una ciabatta». «L’unico modo davvero possibile, davvero serio, per imparare a usare, a possedere, ad amare la lingua», avrebbe osservato Giovanni Raboni. Sono gli Esercizi di stile della scuola e hanno sedotto molti altri insegnanti, studenti e lettori comuni: è quasi impossibile incontrare I Draghi locopei senza sentire la voglia di emularne i giochi. Stefano Bartezzaghi

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