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Dizionario delle opere della letteratura italiana. Volume primo. A-L.
In circa duemila titoli, il Dizionario guida il lettore attraverso la tradizione letteraria italiana - una tradizione in cui i testi minori non hanno un'importanza storica (e, in alcuni casi, artistica) inferiore a quella dei grandi classici. Un'estesa e precisa carta geografica, al servizio del viaggiatore intelligente e curioso.
Il libro
Il Dizionario delle Opere della Letteratura italiana ha il suo punto di riferimento nella sezione Le Opere della Letteratura italiana pubblicata da Einaudi e diretta da Alberto Asor Rosa. Quella sezione presentava i classici e i testi caratterizzanti della tradizione letteraria italiana attraverso saggi illustrativi e critici. Vogliamo ora spostare il punto di vista, e dare conto di quell’importantissimo sistema di opere in cui i nostri grandi classici sono inseriti: i nostri testi piú celebri non si presentano, infatti, come vette solitarie, né sono soltanto legati fra loro da una tradizione di eccellenza, ma spiccano su un articolato e ininterrotto sistema di tentativi, esperimenti, continuazioni, rifacimenti – il cui scavo soltanto può consentire sia la comprensione storica dell’intero processo, sia la riscoperta dei «piccoli capolavori» che la predominanza dei grandi rischia di lasciare in ombra. Pensiamo, per esempio, a quanto la fruizione della Commedia sia condizionata dalla conoscenza del Dante «minore», o quanto sia importante, da un punto di vista culturale, il confronto con esperimenti alternativi di poema dottrinale, come l’Acerba di Cecco d’Ascoli. Oppure pensiamo a quanto sarebbe impoverita la nostra esperienza estetica dall’esclusione dell’Adelchi manzoniano. Questi titoli e circa duemila altri illettore troverà nel Dizionario delle Opere. Ogni scheda contiene tutti i dati necessari alla collocazione storica del testo; un resoconto del contenuto; gli spunti per una interpretazione e valutazione; l’indicazione dell’edizione piú affidabile cui ricorrere per la lettura dell’opera. E quest’ultimo – l’invito alla lettura diretta – resta pur sempre il fine autentico di un’opera come il Dizionario.