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Il Testamento di Heiligenstadt e Quaderni di conversazione

Il Testamento di Heiligenstadt e Quaderni di conversazione
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«L'arte, soltanto lei mi ha trattenuto».

I famosi Quaderni presentati per la prima volta in versione italiana nell'intero arco della loro durata. Le parole e la sofferenza che ci portano accanto a Beethoven.

2022
Gli Struzzi - Nuova Serie
pp. LXXII - 456
€ 18,50
ISBN 9788806251772
Traduzione di

Il libro

Trentenne, Beethoven intuisce che la sua sordità sarà per sempre. In un momento di disperazione scrive una lettera che non spedirà mai, il Testamento di Heiligenstadt. È un lucido esercizio di autoanalisi, che gli permette di superare le pulsioni autodistruttive: «L’arte, soltanto lei mi ha trattenuto». Negli ultimi dieci anni di vita, il solo modo per comunicare con lui è scrivere ogni cosa su taccuini dai quali mai si separa. Ne rimangono 139, sono i Quaderni di conversazione, il materiale biografico piú intimo grazie al quale possiamo condividere la quotidianità, il lavoro creativo, la nascita della Nona Sinfonia e degli ultimi capolavori, la lunga rabbiosa vicenda giudiziaria che lo contrappone alla vedova di suo fratello per ottenere la tutela dell’unico nipote, le sofferenze provocate dall’infermità. Attorno a lui, e alla cerchia ristretta degli amici, nell’Europa uscita dalle guerre napoleoniche si rafforzano i regimi della Restaurazione, si incendiano i primi moti rivoluzionari. Sottratti al controllo della censura, i Quaderni, presentati per la prima volta in versione italiana e nell’intero arco della loro durata, rappresentano una testimonianza insostituibile.

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