Giulio Einaudi editore

Il buon ladro

Il buon ladro
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Nell'America dell'Ottocento, il romanzo di formazione dell'orfano Ren, che da un imbroglione, un alcolista, un gigantesco assassino in abito viola, una locandiera sorda, due gemelli maledetti e un nano riuscirà, con fantasia e capacità affabulatorie, a ricavare la famiglia cui tanto anela, e che non osa domandare neppure ai «magici» poteri delle pietre dei desideri.

2010
L'Arcipelago Einaudi
pp. 360
€ 16,00
ISBN 9788806202521
Traduzione di

Il libro

New England, intorno alla metà del XIX secolo. Cattolico tra i protestanti, orfano accolto appena nato nel convento di Saint Anthony, a undici anni Ren è ancora in attesa di qualcuno che lo adotti, risparmiandogli così l’arruolamento forzato nell’esercito. Ma come sperarci, con quella sua diversità tanto lampante? Ren, in compenso, ha già scoperto di possedere un innegabile talento: quello per il furto. Quando il misterioso Benjamin Nab, sedicente ex soldato e avventuriero dal sorriso irresistibile, viene a reclamarlo sostenendo di essere suo fratello, per Ren avrà inizio una serie di peripezie travolgenti in cui mettere a frutto il suo «dono». Benjamin, in compagnia di Tom, maestro in disgrazia e alcolizzato, lo coinvolgerà in una sfilza di affari loschi infarciti di tonici miracolosi, esibizioni pietose per abbindolare i gonzi, fino ad arrivare all’esumazione di cadaveri da rivendere agli ospedali per le autopsie. Sarà proprio in una di queste sortite che Ren farà amicizia con il gigantesco e «frankesteiniano» Dolly, assassino letteralmente risorto dalla tomba. E il ragazzo avrà bisogno di tutti loro per andare incontro al suo destino, nella città ferita di North Umbrage, sotto l’ombra dell’enorme e tetra ciminiera della fabbrica di trappole per topi del temibile contrabbandiere McGinty e dei suoi scagnozzi in cappello e guanti rossi.
Con una ricostruzione storica vivida e puntuale senza mai essere invasiva, tra echi di Dickens, Mark Twain e Stevenson, la storia di Ren ci porta alla scoperta di un mondo marginale e picaresco, dove ciascun individuo ha una storia inattesa alle spalle e dove un «piccolo ladrone» può davvero aver modo di dimostrare tutto il suo buon cuore. In un alternarsi di episodi commoventi e situazioni esilaranti, Ren andrà alla ricerca della famiglia che ha sempre desiderato e scoprirà – oltre alle storie edificanti delle Vite dei santi e alle avventure del Cacciatore di cervi – nei momenti in cui lui e Benjamin avranno bisogno di trarsi d’impaccio, il potere inarrestabile e il fascino irresistibile di una storia raccontata bene.

«Oscuro e trascinante… Nel Buon ladro il lettore trova un romanzo ricco di virtù tradizionali: struttura solida, estrema lucidità, un impeto viscerale e una totale assenza di manierismi stilistici. Hannah Tinti ambienta in America un racconto dickensiano con tratti di humour e fantasia alla Harry Potter, e un tocco macabro d’inquietante storia del New England».
The New York Times

«Davvero un bel libro… Ti fa ricordare perché ti sei innamorato della lettura tanto tempo fa… L’immaginazione fervida della Tinti… ci fa riscoprire la nostra. È un dono da tenere caro…».
Boston Globe

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