Giulio Einaudi editore

I Greci. Storia Cultura Arte Società. 2. III. Una storia greca. Trasformazione

Una storia greca. Trasformazioni (IV secolo a. C. - II secolo d. C.)
Copertina del libro I Greci. Storia Cultura Arte Società. 2. III. Una storia greca. Trasformazione di VV.
I Greci. Storia Cultura Arte Società. 2. III. Una storia greca. Trasformazione
Una storia greca. Trasformazioni (IV secolo a. C. - II secolo d. C.)
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Progetto e direzione dell'opera: Salvatore Settis, Carmine Ampolo, David Asheri, Paolo Desideri, François Hartog, Diego Lanza, Geoffrey Lloyd, Paul Zanker, con la collaborazione di Maria Luisa Catoni.

1998
Grandi Opere
pp. XXXVII - 1359
€ 110,00
ISBN 9788806150198
Contributi di

Il libro

Questo volume raccoglie riflessioni che coprono nel loro insieme un lungo periodo di storia dell’esperienza politica e culturale greca: grosso modo quasi sei secoli, dal graduale emergere dei Macedoni come potenza dominante in Grecia fino alla fine degli imperatori Antonini, per usare punti di riferimento politici. Sul punto di partenza del periodo cosí identificato non c’è molto da dire: che la battaglia di Cheronea (338 a. C.) rappresentasse un punto di svolta, rispetto al quale le effimere egemonie del IV secolo potevano essere considerate retrospettivamente quasi una necessaria preparazione, fu consapevolezza acquisita già dai contemporanei, di cui Teopompo si rese tempestivamente interprete. La conquista di Alessandro stabilí definitivamente i limiti delle aspirazioni politiche delle città della Grecia vera e propria, ma creò insieme le premesse di quel processo grandioso di miscelazione della cultura greca con quelle dell’area del Vicino Oriente e dell’Egitto al quale dal Droysen in poi si dà il nome di «ellenismo»: la dominanza greco-macedone nel contesto di tale processo poté apparire un’adeguata compensazione di quel ridimensionamento. Fu solo l’imporsi progressivo della potenza romana a partire dall’inizio del II secolo che alterò profondamente il quadro di riferimento politico: a poco a poco i barbari d’Occidente, riuscendo in ciò in cui avevano fallito i Persiani, annullarono qualunque identità politica greca, e fecero del Mediterraneo il baricentro del loro dominio «universale».

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