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Donne che creano disordine
Un mosaico sorprendente di storie femminili di eresia, portate alla luce attraverso un minuzioso lavoro d'archivio e raccontate con uno stile non convenzionale.
Caterina Colbertalda era una donna illetterata e povera che viveva e lavorava a Venezia. Caterina era anche un'eretica, che si inserí per venticinque anni nelle tortuose trame del movimento ereticale del Cinquecento, con un coinvolgimento progressivamente sempre piú totalizzante, dal punto di vista della sua spiritualità e della sua esistenza in generale. A partire dalla ricostruzione di questa vicenda e della rete clandestina in cui Caterina fu attiva, il libro indaga la parabola dell'eresia femminile tra storia della Riforma in Italia, microstoria, storia sociale e di genere. Muovendosi con perizia e con l'ausilio di una penna raffinata, Alessandra Celati ci trasporta nella concretezza delle vite di queste donne che creano disordine, tra processi, fughe, tradimenti, ma anche forme di creatività dottrinale, autoaffermazione e solidarietà.
Il libro
Nella prima età moderna la donna, figlia di Eva, era considerata volubile e ingannevole, fonte del disordine per eccellenza. Tale sregolatezza era ritenuta l’origine di forme diverse di insubordinazione, che era necessario contenere attraverso una formazione religiosa che inculcasse il valore della modestia e della sottomissione. Eppure le donne trovarono modalità di espressione peculiari e alcune di loro si inserirono nella crisi religiosa che investí l’Italia nel Cinquecento, divenendo parte attiva di un movimento articolato in complessi intrecci. Disconoscendo le autorità religiose e talvolta familiari a cui erano sottoposte e mettendo in atto condotte religiose inadeguate al loro genere, esse assaporarono scampoli di emancipazione e crearono disordine. Un disordine che aveva ricadute dal punto di vista della gerarchia tra i sessi ma anche nell’ambito religioso in cui nasceva. Negli studi sulla Riforma italiana il coinvolgimento femminile è stato di rado preso in esame e sono state soprattutto considerate le donne aristocratiche che offrirono un apporto importante al movimento eterodosso, ma che non sono rappresentative della popolazione femminile. Questo libro, piuttosto, mette a fuoco le donne comuni per esaminare l’impatto che la Riforma ebbe sui loro vissuti, considerando non solo la loro interiorità spirituale, ma il loro quotidiano, la loro relazione con la famiglia e con le istituzioni. Attraverso un meticoloso lavoro d’archivio, Alessandra Celati narra le storie di quante misero in discussione i capisaldi della fede quale era stata loro insegnata, in un contesto in cui la religione costituiva l’orizzonte principale dell’esistenza.