Giulio Einaudi editore

L’occhio del monaco

L’occhio del monaco
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Tredici, numero della nebbia,
lo smarrire direzione, la strada
per l'edificio abbandonato,
il luogo della danza,
tenersi per mano, poi sedere
a lungo e aspettare, cos'è la sera,
di chi è il corvo, di chi è la tartaruga,
il fuoco in lontananza?
Non rispondere è sempre una risposta,
la carpa diventa poi una balena,
il piccolo diventa grande
e accudisce il piccolo
finché morte non sopravviene.

2019
Collezione di poesia
pp. 88
€ 10,00
ISBN 9788806239909
Traduzione di

Il libro

Nooteboom è uno dei maggiori scrittori al mondo. Ha scritto romanzi, racconti, reportage di viaggio. Ma lui si considera ed è soprattutto, prima di tutto, un poeta. L’ampia antologia di tutte le sue raccolte che abbiamo pubblicato nel 2016, Luce ovunque, dava un’idea complessiva del suo percorso di poeta. Ora questo nuovo libro si pone probabilmente al vertice, non solo cronologico, di tutta la sua produzione. Trentatré poesie, tutte con lo stesso schema metrico. Ognuna è la descrizione di un sogno. Immagini ricorrenti provengono dal luogo dove sono state scritte: una piccola isola del Mare del Nord battuta da un forte vento e illuminata da un faro isolato. Un’isola reale ma anche archetipica: scenario ideale per il flusso di materiali onirici. Cosí le immagini surreali – angeli, conigli, la vecchia madre scomparsa da anni, ecc. – si mescolano alle dune e ai venti dell’isola, a navi di passaggio, alla luce ritmica del faro che entra nel sogno. E non si sa piú che cosa è sogno e che cosa è isola. Ma la differenza – questo lo si capisce bene – non ha alcun senso.

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