Giulio Einaudi editore

Un intenso sentimento di stupore

Un intenso sentimento di stupore
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Questo libro nasce da tre valigie, un archivio con le foto di una delle artiste piú straordinarie e meno conosciute del Novecento italiano, tre bagagli che la stessa Giulia Niccolai aveva deciso di chiudere e dimenticare come si fa con le vecchie vite, i vecchi amori. Finché, quarant'anni dopo, capisce che è il momento di recuperarle, tornare a guardare quelle immagini. Ricordare.

2023
Frontiere
pp. XIX - 134
€ 38,00
ISBN 9788806254629
Postfazione a cura di

Il libro

Giulia Niccolai è stata fotografa, scrittrice, poetessa, monaca buddista, traduttrice, saggista: una delle figure culturali piú importanti e meno conosciute del Novecento italiano. Inizia a fotografare giovanissima legandosi al circolo che si ritrovava al bar Jamaica a Milano, venendo cosí in contatto con Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi, i fotografi che hanno fatto la fotografia italiana del dopoguerra. Ma dimostra immediatamente uno stile tutto suo, unico, moderno, preciso e scapigliato a un tempo, che mette alla prova nei suoi viaggi: a diciott’anni prende un’auto e la macchina fotografica e attraversa l’Italia da Nord a Sud; poi l’America di Kennedy, Martin Luther King, dei cambiamenti eccitanti e travolgenti. Finché a un certo punto, sentendo che le sue immagini potevano essere usate e manipolate dai media per cui lavorava, decide di smettere, chiuderle in tre valigie (lasciandole per la maggior parte inedite) e iniziare un’altra delle sue molte, generose, felici, imprevedibili vite.

«Giulia Niccolai, fotografa professionista, ha sempre alimentato il suo mestiere con uno spirito dilettante, di chi gioca seriamente. (…) Non costruisce le sue immagini come una scena, e nemmeno come manifesti per difendere un punto di vista o far passare un messaggio sotto forma di allusione. La fotografia è invece un pretesto per vedere tutto, entrare dappertutto, comunicare con tutti».
Silvia Mazzucchelli

«La fotografia è un’arte della concentrazione, come la caccia, cui somiglia, non solo in senso metaforico, ma in quello reale. Richiede mano ferma e occhio rapido. Lo è in particolare l’attività stessa del fotoreporter, del fotografo di cronaca, che è alla caccia delle immagini che gli servono: deve riempire come ogni buon cacciatore il proprio carniere. Nell’album di immagini che questo libro ci offre, la concentrazione di Giulia Niccolai è quasi assoluta. Guarda per fotografare, e fotografa per guardare».
Marco Belpoliti