Giulio Einaudi editore

L’anno dell’Indiano

L’anno dell’Indiano
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Nella folle estate del 1924 l'Italia intera si infiamma per Capo Cervo Bianco: ha lavorato per il cinema con Rodolfo Valentino, è favolosamente ricco e generoso, di un carisma travolgente. Il suo viaggio trionfale si snoda da Trieste a Bari, da Firenze alla Riviera, ma chi è davvero l'uomo in maschera che ha smascherato gli italiani? Un'incredibile storia vera, una foto di gruppo in cui ancora oggi ci possiamo riconoscere.

2023
Supercoralli
pp. 216
€ 18,50
ISBN 9788806260989

Il libro

«Ernesto Ferrero si mette nei suoi libri come i pittori si mettevano negli affreschi: di lato, guardando verso chi guarda – interrogando piú i suoi interlocutori che i personaggi che lo circondano».
Melania Mazzucco

Nell’estate del 1924 – l’anno del delitto Matteotti – le cronache danno ampio risalto a un personaggio straordinario: Chief White Elk, il capo pellerossa sbarcato in Europa per difendere davanti alla Società delle Nazioni i diritti degli Irochesi. Fisico atletico, battuta pronta, sorriso disarmante, Cervo Bianco è un incantatore nato. Le sue piú accese sostenitrici sono due nobildonne austriache di antico lignaggio, madre e figlia, che lo ospitano nella loro villa e se ne contendono i favori. Ma a innamorarsi di lui è l’Italia intera. Con il suo abbigliamento esotico, il capo indiano fa sognare i lettori di Emilio Salgari, e non solo. La sua generosità sembra inesauribile: dispensa mance favolose a centinaia di poveri, orfani, reduci, e si proclama fervente sostenitore del fascismo attraverso cospicue donazioni. A ogni tappa della sua tournée lo attendono folle di nobili e popolani, «maschiette» e generali, alti prelati e camicie nere, giornalisti e autorità… Ma chi è veramente quest’uomo? Un filantropo, un mitomane, un imbroglione? Severino, il giovane segretario del «principe» indiano e testimone privilegiato di questi mesi turbinosi, prova a darsi una risposta sulla scorta di lettere, diari, ritagli di giornale e dei suoi stessi taccuini. Ernesto Ferrero ha trasformato un fatto di cronaca in un romanzo affollato di personaggi memorabili, tra cui compaiono anche il poeta milanese Delio Tessa e il musicologo Massimo Mila. Tra esaltazioni collettive e intrighi amorosi, castelli e idrovolanti, viaggi frenetici e balli spettacolari, l’intreccio di questa vicenda pirandelliana fa emergere il volto segreto di un’intera società. La «resistibile ascesa» di Cervo Bianco diventa lo specchio di un’epoca, delle sue fragilità, della sua fame di maschere e finzioni. Pubblicato per la prima volta nel 1980 con il titolo Cervo Bianco, poi in una nuova stesura nel 2001, torna un romanzo che conserva intatte le sue seduzioni. La Nota finale ricostruisce le peripezie del «principe» pellerossa prima e dopo la mirabolante avventura italiana.

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