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Carlo Levi
Carlo Levi nasce a Torino nel 1902 in una famiglia della buona borghesia ebraica (la madre era sorella di Claudio Treves, uno dei leader socialisti riformisti). Nel 1918, poco dopo la fine della guerra, incontra Piero Gobetti e, per quanto molto giovane, inizia a frequentare il suo gruppo. Nel 1922 pubblica il suo primo articolo sulla «Rivoluzione liberale». Allievo di Casorati, nel 1924 partecipa alla Biennale di Venezia con un quadro. Nello stesso anno si laurea in medicina. Nel 1929 prende parte al movimento pittorico «dei Sei» di Torino. Aderente a «Giustizia e Libertà», nel 1935 viene arrestato e inviato al confino in provincia di Matera. Da questa esperienza nel 1945 pubblica Cristo si è fermato a Eboli. Nell'immediato dopoguerra dirige «L'Italia libera», organo del Partito d'Azione, e successivamente collabora con molti altri giornali. Contemporaneamente proseguono anche le attività di pittore e di scrittore (L'orologio, 1950; Le parole sono pietre, 1955; Il futuro ha un cuore antico, 1956; La doppia notte dei tigli, 1959; Tutto il miele è finito, 1964). Nel 1963 viene eletto al Senato come indipendente nelle liste del Pci. Rieletto nel 1968. Gravemente malato di diabete, muore a Roma nel 1975. Nel catalogo Einaudi anche Quaderno a cancelli e Scritti politici.