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appuntamenti
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19 marzo 2024
Mario Avagliano e Marco Palmieri
Roma - Gli autori presentano il loro ultimo libro Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine alle ore 18.00 presso la Società Dante Alighieri (Piazza di Firenze, 27). Saluti di Miguel Gotor e Salvatore Italia, intervengono con gli autori Francesco Albertelli, Giovanni Grasso, Gianfranco Pagliarulo, Paolo Pezzino e Michela Ponzani. L'evento verrà trasmesso in diretta su www.dante.global.
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22 marzo 2024
Mario Avagliano e Marco Palmieri
Velletri - Presentazione del libro Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine alle ore 17.00 presso il Centro Anziani "R. Tosti" (Via dei Volsci, 8). Interverranno Marco Palmieri, Marina Pierlorenzi, Fabio Bonanni e Paolo Angeloni.
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22 marzo 2024
Mario Avagliano e Marco Palmieri
Genazzano - Presentazione del libro Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine alle ore 17.00 presso la Sala Multimediale Castello Colonna (Piazza San Nicola, 1). Interverranno Mario Avagliano, Chiara Raganelli e Siliva Renzi. Modera Alvaro Ronzani.
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6 aprile 2024
Mario Avagliano e Marco Palmieri
Frascati - Gli autori presentano il loro ultimo libro Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine alle ore 17.00 presso la Sala degli Specchi di Palazzo Marconi (Piazza Guglielmo Marconi, 3). Introduce Arnaldo Colasanti.
Gli internati militari italiani
Un caso unico la scelta della grande maggioranza dei 650000 militari italiani che nel 1943, dopo l'armistizio, rifiutarono di aderire alla Repubblica sociale italiana al prezzo della prigionia nei lager nazisti. La tragedia dell'8 settembre, i dilemmi della scelta, la dura vita nei campi nelle testimonianze «a caldo» degli internati militari italiani.
Il libro
«La rivendicazione della Resistenza antifascista si è ridotta per decenni al dibattito politico sulla guerra partigiana. Negli ultimi anni registriamo il recupero di una dimensione più ampia. Contiamo la resistenza contro i tedeschi delle forze armate all’8 settembre. Poi la guerra partigiana e la deportazione politica e razziale nei lager di morte. La partecipazione delle forze armate nazionali alla campagna anglo-americana in Italia. E infine la resistenza degli Imi nei lager tedeschi: le centinaia di migliaia di militari che invece della guerra nazifascista scelsero e pagarono la fedeltà alle stellette della patria. Le stellette a cinque punte sul bavero della divisa (piccoli pezzi di metallo povero o un quadratino di stoffa) sono il simbolo tradizionale dei militari italiani. La fedeltà alle stellette fu la motivazione più comune e diretta della grande maggioranza dei 650000 militari italiani che preferirono la prigionia nei lager tedeschi al passaggio dalla parte nazifascista. Questi 650000 prigionieri erano degli sconfitti che avevano vissuto il fallimento del regime fascista, la misera fine delle guerre di Mussolini, lo sfacelo delle forze armate all’8 settembre. Tutti avevano ragione di sentirsi traditi dal re e da Badoglio, che li avevano abbandonati senza ordini agli attacchi tedeschi. Ciò nonostante, una grande maggioranza di questa massa di sbandati preferì la fedeltà alle stellette e la prigionia nei lager». (Dalla Prefazione di Giorgio Rochat)