Giulio Einaudi editore

Il tradimento dei chierici

Il ruolo dell'intellettuale nella società contemporanea
Il tradimento dei chierici
Il ruolo dell'intellettuale nella società contemporanea
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«I chierici qui in causa assicurano spesso che loro ce l'hanno solo con la democrazia "bacata", com'essa si è dimostrata piú volte nel corso di quest'ultimo cinquantennio, ma che sono tutti per una democrazia "pulita e onesta". Non è vero niente, dato che la democrazia piú pura costituisce, per il principio di uguaglianza civica insito in essa, la formale negazione di quella società gerarchizzata che essi vogliono».

Julien Benda, Il tradimento dei chierici. Il ruolo dell'intellettuale nella società contemporanea

2012
Piccola Biblioteca Einaudi Ns
pp. XXVIII - 260
€ 19,00
ISBN 9788806191184
Prefazione a cura di

Il libro

Anche se la questione ha radici lontane, che affondano nell’affaire Dreyfus che negli anni a cavallo tra Otto e Novecento divise la cultura francese ed europea in due schieramenti inconciliabili, Il tradimento dei chierici (1927) resta uno dei testi seminali sul ruolo (e l’autonomia) degli intellettuali: un libro che mette il sale della polemica su ferite tuttora aperte.
Contro la crescente barbarie delle società occidentali e il loro impoverimento culturale (la subordinazione del pensiero agli interessi del capitale), Benda difende un ruolo dell’intellettuale «custode di valori» al servizio di concetti universali come la ragione, la verità, la giustizia. I «traditori» contro i quali si scaglia sono gli sciovinisti, i razzisti, i fascisti di ogni gradazione. Ma anche i rappresentanti di quella corporazione intellettuale che fa politica al riparo della sua presunta superiorità e imparzialità; i servi di ogni regime o ideologia, anche quando mossi delle migliori intenzioni.

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