Giulio Einaudi editore

Elogio della follia

Copertina del libro Elogio della follia
Elogio della follia
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"Si potrebbe pensare che c'è della follia in me, per aver speso il mio tempo ad anglicizzare questo Elogio della Follia, dove il titolo stesso sembra esprimere mancanza di saggezza o assenza di un argomento serio. A meno che il suo autore, Erasmo, si sia divertito a burlare la gente intitolando il libro in un modo e intendendo il contrario". Cosí il grande traduttore cinquecentesco del Praise of Folly (1549), Sir Thomas Chaloner, esordisce centrando immediatamente nella propria apologia il nodo: ma cosè questo, una cosa da ridere o una cosa seria, un divertimento o un sermone? Erasmo pensa ciò che dice e dice ciò che pensa attraverso lo schermo sicuro di una dea antonomasticamente delirante, ovvero ne immagina schiettamente il delirio per gustare il rovesciamento del mondo come in una commedia surreale?
(Dall'Introduzione di Carlo Carena)

1997
I millenni
pp. 328
€ 38,73
ISBN 9788806145019
A cura di

Il libro

L’Elogio della Follia è l’unica opera veramente popolare di Erasmo da Rotterdam. Da piu di quattro secoli conserva miracolosamente la sua freschezza e una vivacità incredibili, sia per ciò che dice sia per come lo dice. Erasmo lo immaginò passando le Alpi a cavallo per tornare al Nord dall’ltalia nell’estate del 1509 e lo compose non appena giunto in Inghilterra, nella casa di Tommaso Moro, dov’era immobilizzato da un malanno. Non aveva i suoi libri, non poteva concentrarsi su un classico né scrivere uno dei commenti o dei trattati che lo avrebbero reso glorioso. Eppure nel corso di una sola settimana, per distrarsi, concentrò in quelle poche pagine la sua immensa cultura, si dimostrò nuovamente umanista sommo, e diede forma brillantissima, con ironia, satira, umorismo, ad una visione sconcertante del mondo e dell’uomo.
Follia tiene un discorso ai suoi fedeli, in cui sostiene e dimostra che nulla di bello e di buono non deriva da lei; il comportamento dell’uomo è un seguito di assurdità dettate dalla provvidenziale irrazionalità di ogni nostro atto, di ogni nostro gesto. Partendo da questo principio serio e paradossale insieme, Follia irride la nostra condotta, descrive e bolla senza risparmio ogni tipo umano, dalle alte sfere della politica e della Chiesa alle superstizioni e alle passioni del volgo. Il Medioevo è ancora in questi grotteschi, in questo carnevale oltranzista dei matti; il Rinascimento nella sovrana irrisione di una mente superiore e freddamente razionale.
Opera, come si vede, contraddittoria, per alcuni versi misteriosa, l’Elogio apre anch’esso la strada all’uomo moderno in quanto libero, intelligente, acuto contemplatore dell’amena e insieme tetra commedia mondana. La apre con la grazia scintillante dell’ingegno e con la critica beffarda dei pregiudizi, delle idee ricevute, delle autorità. Altrettanto moderni l’autoironia di Erasmo, il sorriso che stende sui suoi stessi affetti, l’impiego magico della parola per creare un gioco di specchi che non si sa quanto sia serio e quanto illusorio, filosofico e morale o puro divertissement, pura letteratura. La presente edizione ricostruisce questo tessuto complesso, dando conto del fitto intreccio della sua trama e del suo ordito, utilizzando e arricchendo quanto i grandi commentatori antichi e moderni hanno accumulato sulla sua superficie levigatissima e nei suoi strati profondi; e riprendendo infine la straordinaria notazione grafica costituita dai famosi schizzi a penna del giovane Holbein.