Giulio Einaudi editore

Silenzio dell’universo

Silenzio dell’universo
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Uno dei maggiori poeti italiani contemporanei entra per la prima volta nella "Collezione di poesia" Einaudi con un poemetto di grande forza e originalità. Viviani recupera un ritmo e un tono che sono nello stesso tempo moderni e antichi, riecheggiando la lauda medievale e le rime di Jacopone da Todi. Un percorso mistico alla ricerca della realtà trascendente di cui sono permeate tutte le creature dell'universo.

2000
Collezione di poesia
pp. 59
€ 9,00
ISBN 9788806152581

Il libro

Cesare Viviani è nato a Siena nel 1947. Vive a Milano. I suoi libri di poesia sono: L’ostrabismo cara (Feltrinelli 1973), Piumana (Guanda 1977), L’amore delle parti (Mondadori 1981), Summulae 1966-1972 (Scheiwiller 1983), Merisi (Mondadori 1986), Preghiera del nome (Mondadori 1990, premio Viareggio), L’opera lasciata sola (Mondadori 1993), Cori non io 1975-1977 (Crocetti 1994), Una comunità degli animi (Mondadori 1997).

Se già nelle precedenti raccolte Viviani affrontava il tema dell’inconoscibile con una spiccata impronta di invocazione, con questa sua nuova opera, scritta fra il ’97 e il ’98, dà forma a un vero e proprio poema mistico. Silenzio dell’universo è un itinerario spirituale che ha le sue radici nel pensiero cristiano medievale, nella teologia negativa, ma anche negli antichi testi induisti e buddisti. Il distacco da ogni identità come primo passo per immergersi nel flusso dell’essere diventa, nella progressione vibrante e iterativa dei versi, canto e meditazione, parola speculativa ma soprattutto pronuncia assoluta, quasi un mantra da recitare interiormente. È un’esperienza radicale che riconsegna alla lingua poetica un ardore contemplativo smarrito da tempo e la ricolloca in un solco che in Italia, oltre a Jacopone, Campanella e Rebora, ha avuto rare testimonianze. È una poesia che restituisce alla parola l’audacia del senso pieno, indivisibile e, insieme, il nitore della semplicità.

La luce annunzia, precede, la luce insegna, concede, si diffonde nello spazio degli occhi, nel cuore, è tramite d’Amore, foce di verità.

Nessuno si accorge che la luce si muove, scorre e avvolge, colma il creato e sconvolge chi il movimento ignora: indica ciò che è.

E tu, creatura smarrita, distingui con la luce la vita, l’essere da ciò che non è.

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