Giulio Einaudi editore

Le lune di Giove

Copertina del libro Le lune di Giove di Alice Munro
Le lune di Giove
Mondadori Store Amazon IBS La Feltrinelli Librerie.Coop

In queste storie Alice Munro racconta di donne alle prese con una relazione sentimentale difettosa - una relazione, più precisamente, il cui immancabile difetto si va in quel momento manifestando, o si è già manifestato - e del loro tentativo di affrontarla senza illusioni ma contemporaneamente senza cinismo, con una conoscenza antica che però non vuole rinunciare al privilegio di farsi sorprendere appena un po'. Donne caparbie, spiritose, amare, sempre lucidissime, creature di un'autrice che non svia mai lo sguardo da ciò che pulsa e vive.

2008
Supercoralli
pp. 292
€ 19,00
ISBN 9788806183523
Traduzione di

Il libro

Le protagoniste di Le lune di Giove sono donne a una svolta: una svolta dell’età o del gusto, della rabbia o della passione, una delle piccole o grandi svolte quotidiane che plasmano le vite e i caratteri, e che potrebbero forse passare inavvertite non fosse per l’intelligenza vivida e acuminata che le individua e le svela. Per molte di loro la svolta è amorosa, e in qualche raro caso la reazione rabbiosamente solutiva. La protagonista di Agganci replica al commento sarcastico del marito su una zia che solo lei si sente in diritto di disprezzare con il lancio stupefacente di una torta al limone nel suo piatto di pirex. «Anch’io ero stupefatta del resto» osserva poi. «Che quel che la gente trova di solito esilarante si rivelasse un verdetto tanto sconvolgente nella vita vera». Più spesso il verdetto è meno teatrale ma ugualmente definitivo. La rinuncia di Valerie al gioco della seduzione viene così commentata in Festa di fine estate: «Il suo modo di vivere, la sua persona, ricordano all’interlocutore come l’amore non sia né buono né onesto e come non contribuisca alla felicità della gente in maniera affidabile». Ma non c’è alcuna autocommiserazione nella rinuncia; semmai una buona dose di pragmatismo: «La decisione da prendere in fondo si riduce a questo: vuoi essere pazza oppure no? Personalmente, mi manca l’energia, la semplice ardente volontà di rimanere pazza a lungo»; un autentico sollievo: «Quando cominci veramente a lasciar perdere, succede così. Ti parte dentro una fitta di dolore segreta, inaspettata. E subito dopo, un senso di leggerezza. Vale la pena rifletterci, sulla leggerezza»; la complicità che riscatta le cognizioni di cui volentieri si farebbe a meno: «Il cuore delle mie fantasie, quel momento in cui ci si abbandona all’assalto che di sicuro metterà fine a tutto ciò che si è stati prima. Ostinata credenza da vergini questa, nel potere assoluto di una storia; qualsiasi moglie con un po’ di esperienza potrebbe dirvi che cose del genere non esistono». E l’imperativo categorico di non voltarsi mai indietro: «Quanto alla vita che è sepolta qui, meglio pensarci su due volte, prima di rimpiangerla».

«Paragonata a Cechov, Munro si rivela all’altezza del maestro per indimenticabile lirismo e generosa saggezza».

Los Angeles Times Book Review

«Splendida, raffinata, intensa, una scrittura che conosce a fondo l’oggetto e il movimento del sentire umano, l’annodarsi del reale e il dipanarsi delle sue implicazioni. E il cui dono al lettore è un sapere inattingibile altrove».

New York Times