Giulio Einaudi editore

L’universo di Kama

Testi d'amore dell'antica India
L’universo di Kama
Testi d'amore dell'antica India
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«Amore (Kama) è una divinità potente e temibile. Nell'epica è spesso ricordata la sua distruzione a opera di Siva, il grande dio dedito all'ascesi. Kama, arso dal fuoco sprigionatosi dal terzo occhio di Siva proprio mentre lo colpisce con una freccia incantata per farlo innamorare della divina Parvati, ridotto in cenere si trasforma in Ananga, "l'Incorporeo". Come tale gli sarà ancora piú facile insinuarsi non visto nelle menti di quelli che vuole rendere schiavi della passione, tanto che persino Siva sarà infine conquistato dalla dea innamorata».

Dall'Introduzione di Fabrizia Baldissera

Il libro

«Amore (Kama) è una divinità potente e temibile. Nell’epica è spesso ricordata la sua distruzione a opera di Siva, il grande dio dedito all’ascesi. Kama, arso dal fuoco sprigionatosi dal terzo occhio di Siva proprio mentre lo colpisce con una freccia incantata per farlo innamorare della divina Parvati, ridotto in cenere si trasforma in Ananga, “l’Incorporeo”. Come tale gli sarà ancora piú facile insinuarsi non visto nelle menti di quelli che vuole rendere schiavi della passione, tanto che persino Siva sarà infine conquistato dalla dea innamorata». Cosí racconta Fabrizia Baldissera nell’introduzione del volume. Kama e Siva rappresentano l’antitesi radicale dell’antica cultura indiana: l’amore da un lato, l’ascesi dall’altro. E il mito ci racconta dunque che Kama sembra aver perso il duello con il suo avversario, ma alla fine è invece proprio lui a trionfare. Omnia vincit amor, come diceva Virgilio. Anche in India. In questo Millennio il fior fiore degli indologi italiani ha tradotto per la prima volta tutta una serie di testi che appartengono all’«universo di Kama». Pochi, rispetto alla quantità dei testi esistenti, ma significativi per uno sguardo d’insieme, perché toccano praticamente praticamente tutti i temi dell’antica letteratura amorosa indiana spaziando fra i generi piú diversi. Oltre a inni sacri, tratti dai Veda e da un testo filosofico-religioso in onore della dea Tripura, «Bella dei tre mondi», si presentano due episodi di spose straordinarie dall’epica, il dramma di una prostituta fedele, un poema sugli amori segreti di Krsna, il divino amante. E poi ancora due scelte di strofe da centurie d’amore classiche, in sanscrito e in tamil; un romanzo ricco di elementi soprannaturali; le ricette ayurvediche per una lunga vita amorosa; un compendio, breve ma assai esplicito, di ars amatoria; una commedia che irride gli sciocchi ammiratori delle prostitute; e un antico sutra buddhista che alla passione sostituisce la gentilezza amorevole. Un quadro molto articolato, di grande interesse letterario e antropologico, che amplia non poco le conoscenze intorno alla cultura antico-indiana. Una cultura e un mondo che continuano ad affascinare a distanza di secoli per la sapienza, per l’eleganza e per la vivacità realistica delle rappresentazioni.

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Traduzioni di Fabrizia Baldissera (pp. 105-42), Giuliano Boccali (pp. 145-54), Antonella Serena Comba (pp. 511-15 e 519-38), Giulio Geymonat (pp. 73-104), Maria Luisa Gnoato (pp. 217-463), Emanuela Panattoni (pp. 471-496), Agata Pellegrini (pp. 27-46), Stefano Piano (pp. 47-60), Daniela Rossella (pp. 181-213 e 499-508), Saverio Sani (pp. 5-24), Silvia Schwarz Linder (pp. 159-80).