Giulio Einaudi editore

Regole monastiche femminili

Copertina del libro Regole monastiche femminili di VV.
Regole monastiche femminili
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«[I]l "muro" che separa le monache dalla realtà circostante non è eretto tanto per respingere gli assalti dall'esterno ma per proteggere il bonum che si cerca di vivere all'interno, è pensato per custodire il dono prezioso e fragile dell'amore reciproco, non per alimentare una mistica della reclusione»

Dall'Introduzione di Enzo Bianchi

2003
I millenni
pp. XXIV - 480
€ 68,00
ISBN 9788806166328
A cura di
Introduzione a cura di

Il libro

«Un cuore solo e un’anima sola»: questo il precetto fondamentale trasmesso dalla prima comunità monastica di Gerusalemme, divenuto nei secoli modello ideale per la vita comune in ogni monastero. Nei monasteri femminili, più ancora che in quelli maschili, le donne che si consacrano a Dio attraverso la vita comunitaria sono prive di prospettive di gratificazioni personali, diremmo oggi di “carriera”. Unite alle sorelle dal vincolo dell’amore e del perdono reciproco, dall’obbedienza e dall’humilitas, vivono nell’accudimento di un bene condiviso. La loro vita è scandita dai rigidi orari che governano la preghiera e le incombenze quotidiane: le mura del monastero come confini del mondo, dove prende forma, come afferma Enzo Bianchi nella sua Introduzione, «una societas di donne che gestiscono tempi, spazi, lavori, economie in un’autonomia praticamente esente da qualsiasi interferenza esterna, una societas di cui possono entrare a far parte a pieno titolo donne già schiave o libere, ignoranti o colte, nobili o popolane, ricche o povere una societas la cui autorità – la badessa – è eletta liberamente con il voto di tutte le sorelle mediante quello che oggi chiameremmo un “suffragio diretto e universale”costituisce un ambito culturale ricco e liberante, difficilmente reperibile altrove nella società medievale»

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