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Il re ombra di Maaza Mengiste, uscito il 30 marzo nei Supercoralli, è il romanzo vincitore del Premio Gregor Von Rezzori 2021. L’autrice «ha scelto di scavare nella storia della guerra etiope, e nel farlo ha dissotterrato una miniera di fatti non ancora conosciuti, storie e persone straordinarie – ha spiegato la giuria del premio composta da Beatrice Monti della Corte, Andrea Landolfi e Paola Del Zoppo – […] La storia ufficiale dice che la guerra fu combattuta dagli uomini. Mengiste ci svela che le donne, in battaglia, svolsero un ruolo altrettanto importante. Ed è soltanto una delle rivelazioni del Re Ombra, una saga complessa, avvincente e commovente, oltre che oggi necessaria».
Un riconoscimento importante che si aggiunge alla calorosa accoglienza della critica. Di seguito alcuni estratti:
«Le pagine sulla violenza perpetrata dalle truppe di Mussolini sono memorabili, narrate da un'onnisciente terza persona attraverso il filtro di Hirut, la protagonista del romanzo che è anche la memoria storica di quei tragici eventi. E Hirut è anche il simbolo di una lotta per i diritti delle donne soggiogate a un sistema patriarcale, prima ancora di essere umiliate dagli invasori».
Guido Caserza, «Il Mattino»
«Un romanzo intenso, vivo e appassionato, da leggere per mille motivi. Mille e uno, se come italiani si desidera osservare con uno sguardo altro una parte della propria storia non ancora sufficientemente conosciuta».
Francesco Filippi, «il venerdì – la Repubblica»
«Un romanzo forte, originale e appassionante di una scrittrice nata in Etiopia, che evoca la tragedia dell'invasione fascista e la resistenza eroica di un popolo […] È un romanzo importante per noi italiani: duro, rispettoso e attendibile; e non compiacente verso i limiti della cultura maschile d'ogni paese».
Goffredo Fofi, «Internazionale»
«Il re ombra, affresco epico e corale dipinto magistralmente da Maaza Mengiste, restituisce nomi e volti ai protagonisti dimenticati della guerra d'Etiopia, le donne guerriere che combatterono contro i "talian" cancellate dalla memoria storica, i ragazzini e le famiglie gasati con l'iprite [...] Un romanzo dalla parte degli oppressi, gli etiopi, a fronte di oppressori e invasori, noi italiani "brava gente", portati dal fascismo a conquistare l'Etiopia ad ogni costo per costruire l'impero e vendicare l'umiliante sconfitta di 40 anni prima ad Adua, la Caporetto africana».
Paolo Lambruschi, «Avvenire»
«Allora, io sono maschio, bianco e italiano. E nonostante abbia sempre fatto ogni sforzo per attenermi a quanto ci sia di più bello in questa definizione, non posso fare a meno di confrontarmi con la metà oscura che nasconde. Devo continuare a ricordarla, raccontarla e combatterla, devo farci i conti, comunque, se voglio che non ci sia più. Mi piacerebbe parlarne ancora. E anche questa è una delle tante cose importanti di cui ringrazio il bellissimo libro di Maaza Mengiste».
Carlo Lucarelli, «la Lettura – Corriere della Sera»
«Sono i caduti della Guerra d'Etiopia, che la scrittrice Maaza Mengiste fa rivivere in Il re ombra, romanzo finalista al Booker Prize che avrebbe indubbiamente meritato di vincere, magistralmente tradotto da Anna Nadotti. Narratrice di raro talento, racconta la storia delle donne che, come la sua bisnonna, combatterono insieme agli uomini l'aggressione fascista, “e che tutt'oggi non sono che rghe incerte in documenti sbiaditi”».
Lara Ricci, «Domenica – Il Sole 24 Ore»