Atlante occidentale
Guido Tonelli
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Appendice con l'inedito Taccuino di Ginevraa cura di Enzo Rammairone.
Due documenti dell’archivio della Televisione della Svizzera Italiana ci permettono di vedere e ascoltare Daniele Del Giudice, lo scrittore morto il 2 settembre di quest’anno, in due fasi della sua vita distanti fra loro una decina di anni.
La prima intervista ci mostra un Del Giudice trentaseienne che parla del suo secondo libro: Atlante occidentale. Fa quasi tenerezza vederlo così magro e un po’ impacciato, alle prese con la fastidiosa etichetta di giovane scrittore. Ma il suo modo di parlare rivela quel gusto della precisione che ha sempre caratterizzato anche la sua scrittura.
Più a suo agio e sicuro di sé nella seconda intervista, realizzata in volo su un piccolo aereo pilotato dallo stesso Del Giudice. Non a caso l’intervista era stata realizzata nel 1994 poco dopo l’uscita di Staccando l’ombra da terra, il suo libro di racconti sul volo, grande passione dello scrittore. Qui Del Giudice ha quarantacinque anni e ha raggiunto il massimo della sua maturità letteraria. Parlare di masse di metallo che si trasformano in aerei è parlare di quella magia che sta dentro a tutte le cose e dentro agli uomini. I suoi libri sono sempre stati un impasto di materia e di passione. Di sguardo lucido e di sentimento. Anche pochi momenti di queste due interviste possono ridarci la temperatura di Del Giudice uomo e grande scrittore.