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Dopo i successi di Parlarne tra amici, Persone normali e Dove sei mondo bello, Sally Rooney è tornata nelle librerie con Intermezzo. È la storia di Peter e Ivan che, alla morte del padre, vedono sconvolto il precario equilibrio della loro esistenza. Nascono nuovi amori, esplodono vecchie ruggini, si creano inedite alleanze. E in questo interludio si intravede la vastità potenziale di ogni vita.
Se per il Guardian Rooney è «il fenomeno letterario del decennio», Leonetta Bentivoglio nelle pagine di Robinson sottolinea come l’autrice sia «mitizzata dai millennial e giustamente adorata da chiunque».
E anche in Italia il libro era attesissimo, come dimostrato dalla grande affluenza all’evento del 12 novembre nella libreria Mondadori del Duomo di Milano: l’Einaudi ha festeggiato l’uscita del romanzo con una live performance durata tutta la giornata e con l’incontro intitolato Intermezzo: parlarne tra amiche.
Il libro sta ricevendo una calorosissima accoglienza non solo dai lettori e dalle lettrici, ma anche dalla stampa. Ecco alcuni estratti:
«È incredibile come ogni libro di Sally Rooney susciti una potente adesione, una sorta d’ipnosi che ci mette in contatto con le nostre fatiche e speranze emotive, col nostro senso d'inadeguatezza relazionale e con le nostre crepe e aspirazioni […] Intermezzo è forse il più ambizioso e profondo romanzo di Rooney».
Leonetta Bentivoglio, «Robinson – la Repubblica»
«Se penso a Sally Rooney, penso al silenzio. I gesti sospesi, certe parole non dette, un'intenzione covata e trattenuta, intimidirsi per amore. È lei, la sua letteratura di snodi carsici, a ritrarre il rumore di quest'epoca […] E adesso che pubblica il suo ultimo romanzo, Intermezzo, vale lo strano incanto che colpì i lettori quando si trovarono in libreria Parlarne tra amici, Persone normali, Dove sei, mondo bello - ovvero un certo stupore per la ferita della normalità. Le piccole cose grandi, direbbe Rilke».
Marco Missiroli, «La Lettura – Corriere della Sera»
«Scrivere ed essere scrittrice sono due cose diverse, due talenti distinti. Sinergici, talvolta, ma indipendenti: uno non è necessario all'altro. Sally Rooney li ha entrambi: è una magnifica scrittrice e magnificamente scrive […] Intermezzo è un capolavoro. È un romanzo sull'essere umano, sull'essere donne e uomini. Non uomini e donne di questo tempo, ma donne e uomini».
Simonetta Sciandivasci, «La Stampa»
«È un romanzo diverso che prova a tenere insieme tutto, la razionalità e l'istinto, l'amore e l'odio, la fedeltà e il tradimento, la politica attraverso le relazioni umane, ed è magnifico che sia tutto sempre al posto sbagliato, tutto letalmente al momento sbagliato, come già in Parlarne tra amici e in Persone normali: perché così è la vita […] Sally Rooney toglie la maschera al cuore umano, e ce lo consegna nudo, vero, e così disperato che viene voglia di perdonarlo».
Annalena Benini, «Il Foglio»
«È un romanzo pieno di vita con una scrittura anche spezzettata, non sempre fluida ma profondamente intima».
Francesco Musolino, «Il Messaggero»
«Intermezzo di Sally Rooney è forse il suo libro più bello. Racconta che disastro può essere la famiglia, e che consolazione».
Daria Bignardi, «Vanity Fair»
«A fare da contraltare a questa – chiamiamola – lucidità della parola, a questa apparente freddezza di prosa, semplice ma sempre efficace, giusta, misurata, è l'intensità dei contenuti, l'introspezione che si ricava dalla lettura, poiché si entra in contatto con il tema di fondo che guida la trama, un argomento spesso tabù: il lutto».
Eugenio Giannetta, «Avvenire»
«Rooney, un nome che è sulla bocca di tutti, anche di chi non l'ha mai letta, un culto, icona della Generazione Y, capace di scandagliare disagi e speranze di ventenni e trentenni di oggi […] Irresistibilmente fragili e in bilico, indagati da una scrittura asciutta, visiva, densa di dialoghi e lunghi soliloqui, i personaggi di Rooney nuotano controcorrente, ma sanno anche lasciarsi andare. “Niente è fisso. Vedi come va. Continua comunque a vivere”».
Carlotta Vissani, «il Fatto Quotidiano»
Dopo gli acclamati Parlarne tra amici e Persone normali, Sally Rooney torna con un nuovo libro sulla generazione dei millennial, definito dal New York Times «il miglior romanzo di Rooney, fino ad ora».
Alice è una scrittrice successo, ma per trovare compagnia deve andare su Tinder. Eileen lavora per una rivista letteraria, però non ci paga l'affitto. Simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. Felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua è una fuga. Alice, Eileen, Simon e Felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent'anni, si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare.
Rooney ha «un talento speciale, di sicuro un orecchio assoluto, che dà ai suoi dialoghi la cadenza esatta dei dialoghi da pub o da bar di gente giovane occidentale e mediamente benestante. Che per l'appunto parla di libri, di film, di amicizie, di sesso. Ma sarebbe poco: è come se nel ritmo della prosa, o in certe ondate improvvise di malinconia, nel modo (notevole) che ha di scrivere di sesso, nell'esattezza di alcuni dettagli, sensazioni afferrasse una risposta alla seguente domanda: "Com'era stare al mondo in Occidente nei primi decenni del Ventunesimo secolo?"» (Paolo Di Paolo, Robinson – la Repubblica»).
«Composto da lettere, vita quotidiana, crescita sentimentale, condivisione di ricordi e voglia di ripercorrerli traendone senso, Dove sei, mondo bello mette in scena una vita sociale a volte divertita e altre volte frustrante ma sempre affrescata in modo nitido e spigliato. I dialoghi ne sono parte fondamentale grazie al loro alternarsi serrati e convincenti, persino al limite della plausibilità tanto è l'acume psicologico che esibiscono, rivelando una intensità di ragionamenti che perlopiù tiene a bada la deriva della pesantezza e si traduce in esplorazioni suggestive da parte di interlocutori paradossalmente ordinari nella loro unicità e straordinari nel restituire traiettorie di vite normali» (Andrea Binelli, «il manifesto»).
Chi pensa che Sally Rooney parli di una generazione, sbaglia. Il suo è il racconto preciso, straziante di un'epoca Teresa Ciabatti, «la Lettura – Corriere della Sera»
Rooney attraverso la storia delle due coppie, Alice e Felix da una parte, Eileen e Simon dall’altra, ci mostra «un mondo dove è difficile trovare una collocazione, al di là del lavoro e degli affetti. Un mondo dove tutti ci muoviamo, aspirando sempre a qualcosa di meglio» (Isabella Fava, «Donna Moderna»).
Ricerca di un’identità, di uno scopo… «È come se Rooney scrivesse una gnoseologia del tempo presente – cosa evidentemente ardua – attraverso il racconto delle vite, e soprattutto delle incongruenze di vita, dei suoi giovani personaggi, che attraversano questo nostro tempo così com'è, perché altro non è dato loro da fare. Se non – ed ecco la cifra di Rooney –pensarci su […] Dove sei, mondo bello «è la riprova, semmai ce ne fosse bisogno, che la romanziera irlandese trentunenne ha un talento straordinario, da enfant prodige, e che questo talento è capace di rinnovarsi e diventare a ogni libro sempre più nitido e acuto» (Valentina Berengo, «Il Foglio»).