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Con Crossroads, Jonathan Franzen, torna nelle librerie con una grande nuova storia familiare. Protagonista del romanzo dell’autore de Le correzioni è una famiglia americana, gli Hildebrandt, all'inizio dei tumultuosi anni Settanta: un microcosmo di sogni, paure, rivalità e sensi di colpa. Da una parte l'imperativo antico della legge morale, dall'altra la vita degli esseri umani, emozionante, spaventosa e ingovernabile. Ancora una volta, con l'ironia e l'empatia che sono la cifra della sua letteratura, Franzen racconta una storia unica e insieme universale, sullo sfondo di un paese che non ha mai smesso di rifondare i propri miti.
Il libro, che ha già ricevuto una calorosissima accoglienza da parte della stampa internazionale – «un’opera perfetta» per «Kirkus Reviews», «un capolavoro» per «Booklist», «magistrale e irresistibile» per «Publishers Weekly», «il suo libro migliore» per «Book Forum» –, sta entusiasmando anche la critica italiana.
Di seguito alcuni estratti:
«Il miglior Franzen dai tempi di Le correzioni […] Dimenticavo: i personaggi di Crossroads, che tranne Clem credono tutti in Dio (un Dio cercato, amato, temuto) e nell'esistenza del Male, ci commuovono e ci fanno sorridere. E, colti tra il Natale e la Pasqua all'alba degli anni Settanta, sono al contrario di noi ancora capaci di sognare».
Giuseppe Culicchia, «tuttolibri – La Stampa»
«Questo importante romanzo, struggente e a tratti ironico, si svolge tra il Natale e la Pasqua, e racconta gli aneliti di personaggi che cercano qualcosa che cambi le loro esistenze, ma giunti allo snodo fondamentale delle rispettive vite devono fare i conti con i propri limiti e le proprie fragilità».
Antonio Monda, «la Repubblica»
«Si tratta del suo romanzo migliore […] Con Crossroads ci consegna il suo libro più intenso, un ritratto della società americana, la cui potenza artistica deriva dal la capacità di aver fatto di ogni personaggio nel rapporto con Dio e con la comunità, nel continuo dilaniarsi fra rimorsi, desideri e bugie uno specchio, in cui ciascun lettore può ritrovarsi. E finalmente, nessuno sarà più solo sotto questo immenso cielo».
Francesco Musolino, «Il Messaggero»
«… Primo di una trilogia, con cui lo scrittore torna nel Midwest. Sorretto da una grande architettura, ambientato nella fittizia località di New Prospect, Chicago, nei primi anni Settanta, ha come protagonisti gli Hildebrandt: il padre Russ – pastore in una chiesa cristiana liberal –, la madre Marion e i loro quattro figli. In oltre 600 pagine Franzen ne indaga le inquietudini e gli slanci, i sogni e i segreti, l'imperativo morale che governa le loro esistenze, ma anche il rapporto dialettico tra bene e male che ne scaturisce».
Cristina Taglietti, «Corriere della Sera»