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Dopo gli acclamati Parlarne tra amici e Persone normali, Sally Rooney torna con un nuovo libro sulla generazione dei millennial, definito dal New York Times «il miglior romanzo di Rooney, fino ad ora».
Alice è una scrittrice successo, ma per trovare compagnia deve andare su Tinder. Eileen lavora per una rivista letteraria, però non ci paga l'affitto. Simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. Felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua è una fuga. Alice, Eileen, Simon e Felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent'anni, si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare.
Rooney ha «un talento speciale, di sicuro un orecchio assoluto, che dà ai suoi dialoghi la cadenza esatta dei dialoghi da pub o da bar di gente giovane occidentale e mediamente benestante. Che per l'appunto parla di libri, di film, di amicizie, di sesso. Ma sarebbe poco: è come se nel ritmo della prosa, o in certe ondate improvvise di malinconia, nel modo (notevole) che ha di scrivere di sesso, nell'esattezza di alcuni dettagli, sensazioni afferrasse una risposta alla seguente domanda: "Com'era stare al mondo in Occidente nei primi decenni del Ventunesimo secolo?"» (Paolo Di Paolo, Robinson – la Repubblica»).
«Composto da lettere, vita quotidiana, crescita sentimentale, condivisione di ricordi e voglia di ripercorrerli traendone senso, Dove sei, mondo bello mette in scena una vita sociale a volte divertita e altre volte frustrante ma sempre affrescata in modo nitido e spigliato. I dialoghi ne sono parte fondamentale grazie al loro alternarsi serrati e convincenti, persino al limite della plausibilità tanto è l'acume psicologico che esibiscono, rivelando una intensità di ragionamenti che perlopiù tiene a bada la deriva della pesantezza e si traduce in esplorazioni suggestive da parte di interlocutori paradossalmente ordinari nella loro unicità e straordinari nel restituire traiettorie di vite normali» (Andrea Binelli, «il manifesto»).
Chi pensa che Sally Rooney parli di una generazione, sbaglia. Il suo è il racconto preciso, straziante di un'epoca Teresa Ciabatti, «la Lettura – Corriere della Sera»
Rooney attraverso la storia delle due coppie, Alice e Felix da una parte, Eileen e Simon dall’altra, ci mostra «un mondo dove è difficile trovare una collocazione, al di là del lavoro e degli affetti. Un mondo dove tutti ci muoviamo, aspirando sempre a qualcosa di meglio» (Isabella Fava, «Donna Moderna»).
Ricerca di un’identità, di uno scopo… «È come se Rooney scrivesse una gnoseologia del tempo presente – cosa evidentemente ardua – attraverso il racconto delle vite, e soprattutto delle incongruenze di vita, dei suoi giovani personaggi, che attraversano questo nostro tempo così com'è, perché altro non è dato loro da fare. Se non – ed ecco la cifra di Rooney –pensarci su […] Dove sei, mondo bello «è la riprova, semmai ce ne fosse bisogno, che la romanziera irlandese trentunenne ha un talento straordinario, da enfant prodige, e che questo talento è capace di rinnovarsi e diventare a ogni libro sempre più nitido e acuto» (Valentina Berengo, «Il Foglio»).