Giulio Einaudi editore

Il Signore è grande e non si può disegnare

(perché nel foglio non ci sta)
Copertina del libro Il Signore è grande e non si può disegnare di Gualtiero Peirce
Il Signore è grande e non si può disegnare
(perché nel foglio non ci sta)
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Per la prima volta bambini ebrei, cristiani e musulmani raccontano come vedono Dio e ci parlano della paura, del perdono, della colpa e dell'eternità...

2008
Stile Libero Extra
pp. 136
€ 12,50
ISBN 9788806193089

Il libro

Peirce ha trascorso molto tempo ad ascoltare gli alunni di tre scuole confessionali di Roma. Ne è nato un magnifico reportage in cui i bambini ci regalano momenti di candore e stralunata saggezza, definizioni buffe, visioni e concetti che ci riportano alle origini del pensiero religioso.

Prima C, scuola elementare ebraica. Gaia punta al cuore del problema: «Maestra, ma Dio come è nato?» «Secondo voi? Chi ha un’idea?». «Con la mamma!» «Con il vento!» «Con le nuvole!» «Ma bambini, questa è una storia difficile da capire, per ora…» Invece no. C’è un bimbo di 6 anni che lo sa: «Maestra… Dio è nato con le parole».

Seconda B, scuola elementare cattolica: «Ditemi un po’, a chi somiglia Dio?» Un paio di alunni si mettono subito al sicuro: «Alla maestra!», «Ai genitori!» Poi alza la mano Sofia, guardando dritto dritto dietro gli occhiali rossi: «Dio assomiglia a Giulio!» E con l’indice benedice il compagno che le sta di fronte, tutto rosso di imbarazzo.

Moschea, scuola integrativa per bimbi musulmani. «Noi siamo tutti figli di Adamo…», racconta l’imam. Tasnim, il velo intorno al viso, si fa due conti: «Tutti? Ma proprio tutti? Madonna, quanti figli!»