Giulio Einaudi editore

Una febbre del mondo

Mille anni di storia in quindici vite
Una febbre del mondo
Mille anni di storia in quindici vite
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Da san Francesco a Pietro il Grande, da Giovanna d'Arco a Marie Curie, da Ippolito Nievo fino a Nelson Mandela e Malala. Quindici storie di avventure, di fede e di passione. Un viaggio emozionante sulle tracce di chi, seguendo la propria febbrile vocazione, ha fatto la Storia.

2016
eBook
pp. 240
€ 7,99
ISBN 9788858423400

Il libro

Certe vite ruotano intorno a un prima e un dopo, intorno a un singolo momento che segna la fine di un’esistenza ordinaria e conduce verso frontiere inesplorate. Tutti i protagonisti di queste storie hanno percorso quella strada fuori dal comune. Lo hanno fatto in epoche e mondi distanti, seguendo spinte diverse: un sogno o un’ambizione, un’illusione o un delirio. Ma sempre con cieca ostinazione. C’è Giovanna d’Arco, finita al rogo aggrappata alle parole del suo Dio. Ci sono Galileo Galilei e Marie Curie. Il primo costretto, per amore di scienza, ad anni di sospetti e accuse, fino all’abiura. La seconda che, nel suo mistico slancio verso la ricerca, conserva, da ragazza e da moglie, da vedova e da madre, una straordinaria umanità. C’è Malala Yousafzai, che ancora bambina ha avuto il coraggio di denunciare la condizione femminile nel Pakistan dei talebani, rischiando la sua giovane vita. Sergio Luzzatto, con il suo stile preciso e suggestivo, racconta le vite di quindici personaggi che spesso nel bene, e talvolta nel male, hanno ossessivamente cercato di cambiare il mondo.

«Era una follia. I crociati glielo avevano detto e ridetto, bisognava essere folli per presentarsi disarmati davanti al sultano nel pieno di una guerra come quella. Che fine voleva mai fare, frate Francesco? Voleva essere scannato su due piedi? Cercava la morte del martire, era impaziente di immolarsi per dimostrare agli “infedeli” di quale stoffa meravigliosa fossero fatti i cristiani? Oppure – illuso – sperava di convertire al cristianesimo il gran sultano d’Egitto? Contava di ritornarsene al campo portandosi dietro al-Kamil mansueto come un agnello, contava di farlo battezzare nelle acque del Nilo? Qualunque fosse lo scopo di Francesco, né le diffide né le ironie dei crociati gli fecero cambiare idea. In un giorno di settembre, un giorno caldo e afoso da morire, traversò davvero le linee nemiche, presentandosi inerme al cospetto di al-Kamil».

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