-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
appuntamenti
-
6 ottobre 2024
Saito Kohei
Ferrara - Nell'ambito del festival di Internazionale, l'autore presenta il suo nuovo libro Il capitale nell'Antropocene, alle ore 16.30 presso il Teatro comunale (corso Martiri della Libertà, 5). In dialogo con Astra Taylor. Moderano Giovanni De Mauro e Giuliano Milani. Ingresso con tagliando (qui per informazioni).
Il capitale nell’Antropocene
Il libro di economia piú eversivo del decennio.
Il capitalismo non ci guiderà fuori dalla crisi. Qualsiasi ricetta economica basata su una crescita continua porta alla distruzione del pianeta. L'unica possibilità è tirare il freno. E Marx, al riguardo, ha qualcosa da insegnarci.
Il manifesto politico-economico con cui tutte le sinistre del mondo devono confrontarsi.
Il libro
«È arrivato il momento di prendere nuovamente sul serio le idee di Marx».
Der Spiegel
«Questo libro non è rivolto solo agli ecologisti o a chi si interessa dei problemi del capitalismo globale, è indispensabile per chiunque voglia sopravvivere, cioè tutti noi».
Slavoj Zizek
«Un modello fattibile per riorientare la società intorno al benessere collettivo anziché alla continua ricerca della ricchezza».
The New York Times
«Saito Kohei è la nuova pop star della critica al capitalismo, il nuovo Piketty».
Berliner Morgenpost
In un periodo di ecoansia, in cui fenomeni sempre piú estremi ci costringono a fare i conti con l’abitabilità di alcune parti del globo e con la sostenibilità del nostro modo di vivere, Saitoˉ irrompe nel dibattito con proposte coraggiose, radicali e meditate. Il tecno-utopismo, il Green New Deal, l’ecologismo di facciata delle aziende non sono una soluzione. E i piccoli gesti quotidiani dei singoli non sono sufficienti. Se non accettiamo l’idea che le risorse sono limitate e non affrontiamo il problema delle disuguaglianze, siamo destinati alla rovina. Dobbiamo tornare all’essenziale, alle cose concrete, alla comunità. Riscoprire, insomma, quella che Marx definiva «la relazione metabolica tra uomo e natura».