Giulio Einaudi editore

Persona e psicosi

Il linguaggio del corpo
Copertina del libro Persona e psicosi di Salomon Resnik
Persona e psicosi
Il linguaggio del corpo
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Un classico del pensiero psiconanalitico e psicopatologico, in una versione aggiornata che tiene conto della nuova edizione francese e con i contributi critici di Aldo Giorgio Gargani e Pietro Bria.

2001
Biblioteca Einaudi
pp. XXXVIII - 276
€ 18,59
ISBN 9788806158019
Prefazione a cura di

Il libro

A quasi trent’anni dalla prima edizione, Persona e psicosi di Salomon Resnik, qui presentato in una versione aggiornata che tiene conto della nuova edizione francese ed accompagnato da due contributi critici di Aldo Giorgio Gargani e Pietro Bria, va ormai considerato un classico del pensiero psicoanalitico e psicopatologico, che ha contribuito a formare un’intera generazione di psichiatri e psicoanalisti riscuotendo al tempo stesso l’apprezzamento dei filosofi e degli uomini di cultura. Lungo le linee tracciate dalla scuola postkleiniana, in Persona e psicosi l’autore emancipa lo statuto della metapsicologia dai tentativi di asservirla ai paradigmi riduzionistici del fisicalismo e del cognitivismo, restituendo la psicoanalisi all’esperienza di una realtà che viene al tempo stesso scoperta e inventata, ossia che viene formata e individuata attraverso la pratica discorsiva e comunicativa, l’attenzione e l’ascolto. Punto di partenza del “programma fenomenologico” di Resnik è la riaffermazione dd concetto di persona, con cui l’autore recupera l’unità e la totalità dell’esperienza individuale anche quando quest’ultima appare scissa e frammentata come nella psicosi. “La nozione di persona – dice Resnik – è una relazione con il processo attraverso il quale l’individuo prende coscienza della propria esistenza, sempre in rapporto all’esistenza di un altro”. Di tale realtà Resnik segue le vicissitudini e le inevitabili declinazioni conflittuali in quel processo che, mutuando il termine da Winnicott, egli chiama personalizzazione, indagandone poi i livelli di dissoluzione o dis-personalizzazione psicotica. Ed è a contatto con il corpo che per Resnik, in linea con gli sviluppi bioniani della psicoanalisi, cominciano a dispiegarsi le prime vicissitudini del pensare, che è essenzialmente alle sue origini un sentire e un apprendere dall’esperienza emotiva che si diparte dal corpo. Saranno cosí essenzialmente corporee le metafore con le quali l’autore si avventura nel mondo del paziente psicotico creando una vera e propria “meteorologia” del corpo che si muove parallela agli sconvolgimenti cataclismatici della mente.

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