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Medioevo militante
Oggi piú che mai, il Medioevo
è una miniera da cui vengono
estratti modelli, esempi, identità.
Dai giuramenti leghisti di Pontida
al tradizionalismo cattolico,
dai tornei cittadini al terrorista
«templare» Breivik, un viaggio
appassionante nel medioevo
nostro contemporaneo.
Il libro
Chi si serve oggi del Medioevo? Tutti. La politica attuale lo usa come una miniera da cui estrarre esempi e modelli ritenuti utili per capire il presente. Identificato con i «secoli bui», il Medioevo è presentato come modello perfetto per spiegarci i «nuovi barbari», lo «scontro di civiltà» e il terrore che il nostro mondo stia per finire. Al contrario, se considerato come il tempo dei cavalieri e delle origini eroiche, il Medioevo assume una funzione mitica per moltissimi gruppi politici e comunità organizzate, che lo usano per affermare la propria originale identità. Questa attualizzazione del Medioevo, spesso una vera e propria invenzione delle tradizioni, va sotto il nome di «medievalismo». La sua analisi è una chiave nuova e inusuale per leggere la società contemporanea e gli indirizzi che sta percorrendo. Dalla militanza politica allo svago new age, dai tornei cittadini al tradizionalismo identitario cattolico, fino ai richiami alle origini dell’Europa unita e alla mitologia della Lega Nord, Tommaso di Carpegna propone con gli strumenti del medievista, ma con lo sguardo puntato all’attualità, un appassionante percorso che si snoda dagli anni Sessanta e raggiunge i drammatici giorni degli attentati in Norvegia del «templare » Breivik.
***
«A ben guardare, riesce davvero difficile trovare nei nostri postmodernissimi tempi un periodo più gettonato (e travisato) dell’età di mezzo. Una fase storica prêt-à-porter per tutti i gusti e le destinazioni, che ha finito per dilagare in una maniera che ha dell’incredibile nell’immaginario contemporaneo, come racconta l’interessante volume Medioevo militante, scritto dallo storico dell’Università di Urbino Tommaso di Carpegna Falconieri (…) In questo immenso giacimento medievalista – per il quale è sospeso il principio di non contraddizione – Falconieri individua le (quasi innumerevoli) “invenzioni della tradizione” che sono andate per la maggiore negli ultimi decenni, partorendo mode o fornendo suggestioni al dibattito culturale e politico».
Massimiliano Panarari, «La Stampa»