Giulio Einaudi editore

ehi mi senti. mi senti. sono vivo. / per questo non mi senti. non è il cuore. / è questa carne qui che fa rumore. / come corresse. attesa dal suo arrivo. / intanto nelle tempie. mentre scrivo / di quanto assordo. assorto nel motore / che sanguina. la vita. col vigore / di sempre. e mio malgrado recidivo. / ma quanta forza. e quanta furia intesse. / questa materia intenta a trattenersi. / che il varco di chi va mai non recide. / e se non senti. è solo perché spersi / il tuo silenzio. in quanto ancora stride / di me vivo di queste vite smesse

2001
Collezione di poesia
pp. 190
€ 12,50
ISBN 9788806149680

Il libro

La lingua di Frasca, anche in questa sua nuova raccolta, si afferma come organismo e valore autonomo, come dato indiscutibile di realtà. È una lingua immediata, diretta e colloquiale trasfusa a rianimare modi e scansioni della nostra tradizione letteraria, e pilotata attraverso nuove forme di espressività. Una danza di parole, un richiamarsi di suoni compongono la trama del discorso, ininterrotto controcanto per metafore all’insensatezza delle esistenze individuali. Ora in un fluire di concatenazioni sintattiche, ora nel veloce susseguirsi di mozziconi di frasi, si affacciano le diverse declinazioni di verità senza tempo: la vita come usurante meccanismo a scadenza, ovvero la pochezza e corruttibilità dei corpi, cosí come dei sogni e delle prefigurazioni. E tuttavia queste Rive, questi possibili approdi per predestinati relitti, tradiscono la nostalgia di un tempo in cui «la partita / era tutta da giocare», di un’intravista integrità smascherata dagli eventi, siano essi amori in perdita o le identità di plastica sbeffeggiate con crudele levità da Frasca. Sono, infine, il flusso di coscienza di un io che non si rassegna all’essere puro transito, labile segno di un mondo in fuga; un io che, malgrado tutto, non riesce ad ignorare le proprie pulsioni piú profonde e vitali.

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