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Poesie
La notte è piú della morte: / è il sogno l'abisso che non si colma, / la caduta dell'imprendibile sorte. / L'alba è la pecora mansueta / che lecca la spiaggia del mare, / l'aurora il gregge che riconosce / il mite dorso collinare.
da Come perso
Il libro
Per la prima volta l’opera poetica di Volponi riunita in un volume che ne presenta l’intero arco di sviluppo. Le tre principali raccolte pubblicate dall’autore, Poesie e poemetti 1946-66, Con testo a fronte e Nel silenzio campale, sono riproposte insieme a una scelta di testi individuali e dispersi che risalgono ai suoi ultimi anni di vita (accorpati, per l’occasione, nella sezione Ultime). «Non siamo in pochi, oggi, a vedere in Volponi, accanto al piú grande, forse, tra i prosatori italiani del secondo Novecento, uno dei piú forti e originali scrittori in versi della sua generazione», scrive Giovanni Raboni nella sua prefazione. «Volponi ha espresso con travolgente naturalezza, con prodigiosa plasticità d’immagini, con struggente semplicità di cadenze il dramma antropologico del nostro tempo: lo scontro mortale fra il mondo della natura, e della laboriosità umana e il mondo del capitale e el lavoro alienato, la perdita orribilmente insanabile del sentimento della totalità, le ferite inferte al paesaggio geografico e morale del nostro paese dalla decomposizione d’una modernità mai veramente nata».
Il volume, a cura di Emanuele Zinato, è corredato da un’ampia introduzione, una nota biografica e una bibliografia. Prefazione di Giovanni Raboni.