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Il conforto dell’ombra
Alzi gli occhi dal libro
mi guardi
ma non mi vedi.
Sei soprappensiero.
Vorrei essere lí
nel sogno
che si fa velo.
Il libro
Si passeggia in città e il profumo delle robinie in fiore fa tornare in vita il mondo dell’infanzia e della giovinezza. Grazie a questa «madeleine de Proust», Giancarlo Consonni rievoca per illuminazioni gli anni della sua infanzia e adolescenza. Sono schegge di vita rurale nell’Italia in rapida trasformazione nel dopoguerra: i giochi e le fantasie infantili, le processioni religiose, gli animali da accudire, le serate passate a spannocchiare, e poi le venticinque lire da spendere in figurine e calciobalilla, i bagni nell’Adda, le prime letture, Lascia o raddoppia? all’osteria… e infine «venne l’asfalto | praticissimo demone | della dimenticanza». Sul filo della memoria, un tempo che non è piú rinasce intatto in versi luminosi e sapienti; per rifiorire persino nei «luoghi e non luoghi» della Milano di oggi, coi suoi sarcofagi d’uffici, ma dove «i platani ancora assonnati | spandono semi» perché è primavera.