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Composita solvantur
Il libro
“Proteggete le nostre verità”. Così il verso conclusivo dell’ultima raccolta di Fortini. Il tema, intimamente fortiniano, dell’eredità culturale e morale nel passaggio fra generazioni si fa qui commosso testamento, sigillo e nello stesso tempo grido imperioso; a contrastare il tessuto vastamente negativo, nichilista, di gran parte delle poesie che precedono. La tensione della raccolta è data proprio da questo dissidio fra scetticismo disincantato e convinzione “irrazionale” di un qualche senso della propria esperienza. In questa polarità si gioca tutto: il colloquio con gli amici e con la letteratura, l’ira (“il mio bruno ultimo fiele”) e l’ironia, gli inganni e la fatica, la ricerca del sublime e la dimensione falso-ingenua o “leggera”. Con fierezza, ma anche con immutata voglia di giocare, Fortini ci parla di morte e dissoluzione, disseminando nei suoi versi preziose tracce vitali.