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Lettere ai contemporanei
Il libro
Persuasa che qualsiasi frammento di corrispondenza non potesse trovar posto che “in un’edizione postuma, o tutt’al più in un’antologia, compilata e pubblicata così avanti nell’esistenza di uno scrittore da esser quasi postuma”, Marguerite Yourcenar vigilò sulle sue lettere con meticolosità e intransigenza. Nonostante gli appelli pressanti, non permise che molte di esse fossero pubblicate mentre lei era in vita. Con una clausola testamentaria impedì che altre venissero rese note prima di cinqunt’anni dalla morte. Seduta davanti al caminetto ne bruciò a centinaia, “per irritazione o per disgusto”, salvando quelle che ai suoi occhi sembravano più significative. Pianificò insomma con rara lucidità i modi e i tempi della trasmissione ai posteri della propria immagine. Grace Frick, l’affettuosa compagna di tanti anni, l’aiutò copiando a mano, riassumendo, commentando e archiviando con amorevole cura persino il più piccolo bigliettino, animata da un opposto impulso conservativo.Il risultato di questo duplice ostinato lavoro è un epistolario sterminato: più di duemila lettere, indirizzate a personaggi oscuri o famosi, scritte nell’arco di un’intera vita. Nel complesso – anche in una vasta antologia com’è quella che qui presentiamo rispettando gli auspici della stessa Yourcenar – esse ci consegnano lo straordinario ritratto di una scrittrice e di una personalità fuori dal comune, consentendoci di seguire da vicino due percorsi che nella Yourcenar non vanno mai disgiunti: quello letterario e quello interiore. I dubbi, le incertezze, le riflessioni, intorno alle principali opere letterarie, proprie o altrui, si accompagnano sempre a generali pronunciamenti sul mondo: l’amore, l’amicizia, il male, la fede, il coraggio, la morte; oppure, più concretamente, l’olocausto, la guerra, la situazione politica in Russia, l’invasione di Praga, la questione femminile, giù giù fino allo sterminio delle foche in Canada, la distruzione di una foresta in Francia. Qualunque sia il tema […]