Giulio Einaudi editore

Tutto questo è mio

Copertina del libro Tutto questo è mio di Ray French
Tutto questo è mio
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Uno scatenato romanzo alla Ragazzi della via Pál, che è anche una radicale messa in questione del rapporto tra padre e figlio, e dei miti «eroici» in cui si possono incarnare, persino comicamente, il bisogno d'affetto e la solitudine.

2004
Stile Libero Big
pp. 312
€ 14,00
ISBN 9788806170882
Traduzione di

Il libro

Galles del sud, anni Sessanta. Dura la vita, e per Liam Bennett è ancora piú dura. Dieci anni, circondato dai Comunisti, e con un padre fuori di testa. Convinto anche lui che stia per arrivare l’Invasione rossa. Che può fare Liam, se lo ama?

Un giorno arriva, nella cittadina gallese di Crindau, l’affascinante Marek Sikorski, e la vita di Liam cambia. La famiglia di Marek è fuggita dalla Polonia comunista, per ritrovarsi l’incubo delle bandiere rosse anche a Crindau. Ma Marek è ben deciso a impedire che il Galles subisca lo stesso destino della Polonia, e forma con Liam una privatissima versione della Resistenza. E mentre Liam beve vodka polacca, vende sigarette rubate, e prepara bombe Molotov contro i carri armati comunisti, i suoi genitori combattono tra loro sul serio, e il padre, sempre piú fuori di testa, accumula cibo in scatola in un bunker sotterraneo in vista dell’imminente Invasione. Un romanzo tenero e paradossale, immerso nell’esuberante, intenso cameratismo dell’infanzia, per cui ogni amico può aprire le porte di un «dominio segreto», e ogni pretesto è buono per mettere in scena guerre contro nemici immaginari che diventano realissimi.

«Ero in missione. Camminavo per la strada, non troppo veloce, non troppo piano, attento a non incrociare lo sguardo di nessuno. Documenti falsi in tasca nel caso qualcuno mi avesse fermato. Una pistola che avrei usato piuttosto che essere preso vivo. In cima alla strada girai a sinistra verso Courtybella Terrace. La caviglia cominciò a prudermi, ma non mi fermai a grattarla, non volevo attirare l’attenzione di nessuno. Non era il momento di correre rischi. C’erano altre persone che dipendevano da me. Al campo c’erano uomini che scavavano gallerie con coltelli e forchette. Nascondendo la terra nel risvolto dei pantaloni, e facendola cadere quando le guardie non stavano guardando. Ci sarebbero voluti mesi solo per raggiungere la recinzione. E il tempo era l’unica cosa che non avevamo. Qualcuno doveva recapitare un messaggio».

Ray French ha scritto un romanzo d’esordio vivido e affascinante, che cattura alla perfezione le emozioni selvagge dell’infanzia.

«Daily Telegraph»