-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Pastoralia
«Una raccolta di racconti moralmente profondi, socialmente acuti e sempre divertenti di uno dei migliori autori della letteratura contemporanea».
«Times Literary Supplement»
Il libro
Nella indefinita periferia omologata che questo libro mette in scena è sufficiente una breve oscillazione per passare dalla banalità all’apocalisse. La miseria morale, l’egoismo, l’incoscienza divertita in cui galleggiano i personaggi di Saunders – considerato dal «New Yorker» la rivelazione della nuova scena letteraria americana – ci catturano in effetti in una strana rete temporale. Siamo nel qui e ora di un’America apparentemente immersa in una querula chiacchiera di gente qualunque, in mezzo al brusio di un televisore sempre acceso, e all’improvviso ci ritroviamo spettatori di uno slittamento in un futuro prossimo come se quella realtà fosse solo un grande set cinematografico di compensato: un mondo «vero» dentro un mondo «artificiale» dove la finzione ha una forte valenza satirica e demistificante.
In un universo ridotto a una gigantesca provincia, dove ogni cosa è vincolata alla decisione di un insindacabile «Ente Supremo», Saunders allestisce una galleria dove incontriamo fasulli cavernicoli di un parco per turisti – luogo archetipo di Saunders, vera e propria Fabbrica dell’lntrattenimento – divisi tra presunte cacce alle cimici e la compilazione quotidiana di questionari sul proprio rendimento; e il giovane Neal, un tipico perdente vessato dai suoi superiori che partecipa al raduno tenuto da un predicatore invasato che insegna il motto per diventare un vincente: «Conosci chi ti sta fregando».
In Pastoralia, la denuncia passa attraverso le regole ferree di un’organizzazione sociale che ha le coordinate e le inflessibili ottusità di un orwelliano Villaggio Globale. Un mondo abitato da una schiera di inetti soggetti al totalitarismo del «pensa-e-agisci-positivo», il cui sguardo ormai arreso è la piú spietata prova dei crimini sociali commessi dalla società dell’edonismo di massa.