Giulio Einaudi editore

Le confessioni di Frannie Langton

Le confessioni di Frannie Langton
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«Non avrei mai fatto a Madame quanto sostengono che le abbia fatto, perché l'amavo. Eppure dicono che devo essere messa a morte per questo, e vogliono che confessi. Ma come posso confessare un delitto che non credo di avere commesso?»

Una ricostruzione della Londra ottocentesca gotica e sensuale, un thriller labirintico come il cuore umano. In Inghilterra Le confessioni di Frannie Langton è stato il libro d'esordio piú letto e premiato dell'anno.

«Un libro cosí nasce quando si mettono insieme Toni Morrison e Jean Rhys».
Margaret Atwood

2020
eBook
pp. 432
€ 10,99
ISBN 9788858432884
Traduzione di

Il libro

1826. Londra è in fermento. La folla ha preso d’assalto l’Old Bailey, il tribunale in cui si celebrano i processi piú importanti del Paese. La folla è lí per vedere Frannie Langton, la cameriera incolpata di aver ucciso senza pietà i suoi padroni, Mr e Mrs Benham. L’accusa la dipinge come una sgualdrina, una ex schiava seducente e manipolatrice che ha approfittato del buon cuore dei suoi signori. Ma non è la verità, o almeno non è proprio tutta la verità. Cosí finalmente, dal banco degli imputati, Frannie può urlare al mondo la sua storia. Che inizia in una piantagione, quando da bambina impara a leggere, anche se è incatenata. E finisce nella Londra dei lord e delle dame, dove le catene sono altre, ma non per questo meno dure. In Inghilterra Le confessioni di Frannie Langton è stato un caso letterario: un romanzo gotico e passionale, una ricostruzione storica tanto evocativa quanto precisa, il libro d’esordio piú letto e premiato dell’anno. Sara Collins ci trasporta in una Londra fatta di viali oscuri e di segreti ben custoditi tra le stanze di eleganti palazzi. E ci restituisce l’emozionante battaglia di una donna che vuole riappropriarsi della libertà.

«Che esordio pazzesco! Nonostante il dettaglio storico, la trama non rallenta mai e la voce di Frannie non ha mai un cedimento».
«The Guardian»

«Frannie è un personaggio del diciannovesimo secolo, ma è anche un’eroina perfetta per i nostri tempi».
Elizabeth Day