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Corporale
Il libro
Gerolamo Aspri è il protagonista del romanzo con cui Volponi tornò alla narrativa dopo un lungo silenzio. Tenero e disperato, goffo e astuto, narcisista e teatrante, ammaliato dalle catastrofi e dalle utopie, i sensi all’erta e l’immaginazione sfrenata, esaurita la giovinezza nelle traumatiche esperienze di partito e di fabbrica, Aspri si autoproclama “cannibale” della realtà, e si logora nel tentativo furibondo di fagocitarla attraverso le ventose della sua accesa corporalità. Alla ricerca di una identità possibile, Aspri scende rapinosamente nelle vite altrui, o ne inventa di nuove, sempre con una sfrontatezza innocente e golosa, guardando ai famigliari, agli amici, agli allievi, alle sue donne, ai dolci paesaggi della costa riminese o delle colline di Urbino come a un’unica sostanza nutritiva. La sua forza vitale lo sospinge verso avventure d’amore, intrighi e incontri misteriosi, traffici e speculazioni, in un tumulto di eventi veri o fantasticati, sui quali dominano i presagi di un imminente disfacimento, culminati in quel terrore atomico cui egli oppone il progetto di un rifugio solitario e inaccessibile sull’Appennino. Aspri è insomma l’Ulisse senza ritorno di una Odissea del vivere d’oggi: come accade agli animali in fuga, tutte le sue facoltà sono tese a cogliere sensazioni e indizi, a carpire il segreto dell’esistenza nella selva del mondo attraversata da ombre minacciose e da esaltanti rivelazioni.