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Voi, noi
A tre anni di distanza da Non siamo capaci di ascoltarli, continua il viaggio appassionato di Crepet nelle molte Italie dove si gioca la partita piú importante di tutte: quella dove in palio c'è la possibilità di un incontro tra «voi» e «noi», tra adulti e adolescenti, o il definitivo distacco sotto i colpi dell'indifferenza, la malattia mortale cresciuta in questi anni.
Il libro
Chi ha rubato i sogni dei ragazzi? Siamo ancora capaci di rabbia, di indignazione? Siamo capaci di dire di noi e del nostro dolore? Qualcuno sa dire a un ragazzo, tra infinite parole, le parole che contano? E che cos’è per un adolescente il diritto di essere visto? Che cosa vuol dire «giocare da soli», invece che nella strada con gli altri? È proprio vero che se hai un papà ricco sei a posto? Ed è giusto che il lavoro, per un giovane, sia cosí tanto flessibile? La frustrazione è solo negativa, e le regole sono solo autoritarie, o sono due cose che possono aiutare a crescere? E il bullismo di chi distrugge una scuola è la stessa cosa dei writers che vogliono colorare con lo spray le nostre città grigie, o no?
Queste e molte altre sono le domande che Crepet non si limita a raccogliere, in una serata a Novi Ligure, o in una scuola del Lazio o in un’isola al largo della Sicilia, ma cui offre già embrioni di una risposta. Che resta affidata a chi, tra giovani e adulti, saprà riscoprire la verità piú semplice: forse non sarà il benessere che potrà sconfiggere l’indifferenza, ma sarà – oltre a una seria volontà di rispondere alle esigenze vere della vita dei giovani – la capacità di un semplice gesto, di scoprire e vivere insieme un’emozione, una storia, pelle a pelle, gomito a gomito. Cominciando, quando serve, anche dall’indignazione.